Da Bruxelles il commissario all’energia Gunther Oettinger ribadisce l’importanza di “dare certezze agli investitori con un quadro normativo a lungo termine”.
Giornata importante quella di ieri per il mondo delle rinnovabili: da una parte gli enti locali hanno accolto – con riserva – i decreti del Governo sulle fonti rinnovabili, dall’altra l’Europa ha adottato il piano “Renewable Energy: a major player in the European Energy Market”.
Avanti tutta quindi con la promozione delle fonti pulite che, per i Comuni italiani, rappresentati da Enrico Borghi, presidente dell’Anci, vorrà dire, “tenere conto delle nostre osservazioni in merito al periodo transitorio per l’adeguamento degli impianti fotovoltaici, alla semplificazione degli obblighi per l’iscrizione a registro degli impianti stessi e agli incentivi per i piccoli Comuni, e per chi sostituisce coperture in eternit”.
Si attende ora il nuovo schema di incentivi che, secondo il Governo, non dovrebbe andare oltre la settimana prossima così da consentirne la messa a punto tra l’estate e l’autunno, quando cioè risulterà ufficialmente superato il tetto dei 6 miliardi di euro per la spesa totale attribuibile al quarto conto energia in scadenza.
Decreto che premia in modo considerevole chi sostituirà i pannelli con le pericolose coperture di amianto o eternit e chi produrrà i componenti in Europa. Quest’ultimo aspetto, particolarmente discusso – prima promesso e poi inserito come proforma – è ora ufficiale sia nel valore del sussidio che nei criteri di classificazione dei registri.
Via libera al provvedimento anche da parte dell’Unione Europea che, nei giorni scorsi, aveva richiamato l’Italia sul decreto di modifica del sistema incentivi.
Si tratta di un provvedimento che va nella giusta direzione – ha detto il Commissario UE all’energia Gunther Oettinger – abbiamo avanzato suggerimenti che Roma non avrà difficoltà a prendere in considerazione.
Ed è proprio l’Italia, secondo l’Europa, ad essere uno dei paesi potenzialmente strategici per il nuovo mercato energetico europeo. Dal 2013 la UE varerà delle linee guida non vincolanti per gli stati membri che prevederanno l’armonizzazione dei regimi di sostegno, dei meccanismi di cooperazione e un rilancio dei progetto nel Nord del Mediterraneo con l’obiettivo di realizzare un mercato regionale delle energie rinnovabili integrato con il Magreb.
In questo contesto l’Italia, vicina alla grid parity, dovrebbe poter vendere, nel giro di un paio di anni e senza troppi vincoli, la propria energia ad altri paesi europei meno baciati dal sole. Il nuovo piano che avrà come spazio temporale il 2030 promuoverà quindi l’integrazione del mercato delle rinnovabili, lo scambio tra i paesi ma soprattutto, ha sottolineato Oettinger: “è necessario dare certezze agli investitori con un quadro normativo a lungo termine”, con chiaro riferimento al nostro paese come dichiarato in un’intervista a La Stampa. In tal senso è importante, ha spiegato ancora Oettinger che: “non vi siano passaggi troppo bruschi da un regime di incentivazione ad un altro senza tenere conto degli investimenti in essere. E soprattutto, che non vi siano effetti retroattivi. L’Europa ha bisogno di reti intelligenti su cui far circolare le risorse e investire nelle rinnovabili si dimostrerà meno costoso che importare gas”.
Sugli incentivi invece, il Commissario europeo ha dichiarato alla Stampa che: “dovranno lentamente uscire di scena. Dovranno essere perlopiù i privati ad investire. Un’azione pubblica può essere richiesa ma dovrà essere il mercato a decidere”.
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