In arrivo dall’Autorità per l’Energia un nuovo format per la bolletta elettrica: si pagherà sulla base del contratto e non più sui chilowattora prodotti
E’ di questi giorni la notizia che dal primo di ottobre luce e gas aumenteranno, in particolare quest’ultimo a causa della crisi ucraina. Diversamente da quanto annunciato, per il prossimo trimestre l’elettricità costerà l’1,7% in più (circa 2 euro per una famiglia tipo), mentre il metano rincarerà del 5,4% (pari a 19 euro). Un rincaro che l’Autorità per l’Energia ha giustificato come naturale conseguenza della riforma introdotta recentemente: “la bolletta del gas risente ora degli andamenti stagionali e non più dell’indicizzazione al petrolio e ai contratti a lungo termine. Il “peso” della stagione, ma anche la crisi russo-ucraina con tutte le tensioni sul mercato che ne sono derivate, ha provocato il forte aumento”. “Con il vecchio meccanismo”, ha sottolineato Guido Bortoni, presidente dell’Autorità, “la spesa per il gas sarebbe stata ancor più alta. Invece, per effetto dei nuovi prezzi “europei” nel 2014 la famiglia tipo risparmierà il 6,7% ovvero 84 euro in meno rispetto al 2013 e circa 66 euro (-5,3%) rispetto al 2012.
Un risparmio di cui ancora non si possono godere i benefici effetti così come la prevista riduzione dei costi del chilowattora. Una riduzione che, sempre secondo l’Autorità, dovrà arrivare da una nuova bolletta, più smart e più efficiente. Una bolletta che non aumenterà con l’aumento dei consumi (in Italia chi più consuma più paga), ma si rifarà al contratto, cioè sulla disponibilità massima che il consumatore vuole garantirsi. Questo almeno quanto annunciato da uno dei commissari dell’Autorità , Alberto Biancardi, intervenuto ieri all’Energy Summit del Sole 24 Ore.
Una nuova tariffa elettrica che dovrà promuovere i consumi ad alta efficienza e il ricorso alle fonti rinnovabili e su cui l’Autorità aprirà una consultazione pubblica. I tempi non si preannunciano brevi e nel frattempo gli oneri di sistema (vale a dire tutte quelle tasse che pesano sul costo dell’energia), non sembrano destinati a ridursi. Tornando alle dichiarazioni dell’Autorità infatti la componente per la messa in sicurezza dal nucleare è stata una delle cause degli aumenti previsti. Sul tavolo del Governo giace ancora un provvedimento che prevede la riduzione di questa componente da attuarsi con un decreto del Ministero dell’Economia. E in ogni caso, fanno sapere dallo stesso Ministero, l’Italia non deve preoccuparsi per gli approvvigionamenti del prossimo inverno: il livello degli stoccaggi è alto.
Insomma è proprio il caso di stare tranquilli perchè la situazione è sotto controllo, tanto a pagare è sempre Pantalone!
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