Nuovi elementi emergono dalla vicenda legata alla presunta truffa da 37 milioni di euro ai danni dello Stato, relativa a contributi pubblici nel settore del fotovoltaico, che ha visto coinvolta la società Avelar Energy e i suoi dirigenti.
Era il mese di luglio di quest’anno. La Guardia di Finanza di Reggio Emilia arrestava tre persone, tra cui un magnate russo, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su una presunta truffa da 37 milioni di euro ai danni dello Stato e relativa a contributi pubblici nel settore del fotovoltaico. In carcere finiva Igor Akhmerov, titolare della Avelar Energy Ltd mentre gli arresti domiciliari scattarono per Marco Giorgi e Gianpiero Coppola, amministratori del gruppo Kerself (poi Aion Renewables).
E ora, riporta tra gli altri la testata online 7per24.it, la vicenda non sembra essersi conclusa. La capogruppo consiliare della coalizione Grande Reggio-Progetto Reggio in Sala Tricolore, Cinzia Rubertelli, ha presentato un’interpellanza nella quale, in premessa, richiama le dichiarazioni del presidente della Kerself, Masselli: “Agli inizi dell’anno 2008 l’avvocato Ettore Rocchi, professore dell’Università di Modena, mi informò che vi era un interessamento verso la Kerself da parte della società Avelar Energy (…) L’accordo si chiuse nel 2008“.
Ettore Rocchi, riporta 7per24.it, è nientemeno che l’avvocato eletto nel 2007 presidente del consiglio di amministrazione di Enia ed eletto nel 2013 presidente del consiglio di amministrazione di Iren. Per cui ecco che la richiesta contenuta nell’interpellanza della Rubertelli – indirizzata alla Giunta di Luca Vecchi – è volta a sapere “quale sia stato precisamente il ruolo dell’avvocato Ettore Rocchi riguardo la vicenda in novella, in particolare quali i rapporti con i soggetti e le società conivolte” e “se il gruppo Enia ovvero Iren abbia avuto o abbia in essere rapporti con i medesimi soggetti“.
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