“L’informazione è strategica, quasi quanto la lotta sistemica alla corruzione. E’ vero, i fatti disturbano la coscienza, quantomeno la coscienza sporca, ma il dovere di ogni giornalista è quello di informare e di raccontarli, il più obbiettivamente possibile. Solo così potremo comprendere ed eventualmente cercare di arginare i fenomeni di cui si discute oggi, cioè la corruzione e il malaffare. In un sistema opaco, dove i fatti non vengono alla luce, i furbi hanno modo di fare affari impuniti mentre se un giornalista decide di esercitare “una qualche coscienza critica” sei al soldo di qualcuno, certamente non sei un giornalista indipendente che si basa sull’analisi dei fatti. E il ruolo della società civile E il ruolo della società civile è a questo punto fondamentale perché se i fatti vanno raccontati qualcuno li deve raccontare. Il giornalista non può sempre scovarli da solo”.
Questo un estratto del mio intervento al convegno organizzato da Transparency International Italia il 15 novembre scorso, dal titolo: ” Integrità nella green economy”. Con me, a discutere del ruolo della società civile e delle sfide socio-culturali che attendono il settore della legalità nella green economy, Sergio Cannavò -Legambiente Lombardia-, Enrico Fedrighini -Osservatorio Ambiente e Legalità di Milano-, Rosa Frammartino -Festival Noicontrolemafie di Reggio Emilia-, Nicola Frenza -Osservatorio Molisano sulla Legalità-, Peppe Magrì -Cittadinanzattiva, Marcello Ravveduto –Coordinamento Libero Grassi di Salerno-, Pier Francesco Rizza -WWF Italia-, Gaia Volta -Festival delle Professioni di Trento-.
Guarda qui il programma della giornata e gli atti del convegno
Commenti Recenti