Nella nuova bozza del Decreto del Fare 2 i bond “tagliabollette” passano da 25 a 30 anni. Un’intervento che, oltre a spalmare sulle generazioni future il costo dell’energia, porterà assai pochi benefici nelle tasche degli italiani. L’intervento di Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni pubblicato da Il Foglio.
Da qualche tempo si è fatta strada un’idea curiosa sui prezzi dell’energia: che se ti indebiti di più, spendi di meno. Questo ragionamento, fatto entusiasticamente proprio dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, almeno secondo le bozze di un decreto circolate finora, è uno straordinario esempio di come si possa partire da una diagnosi corretta per arrivare a una cura sbagliata. I passaggi logici sono più o meno questi: l’elevato costo dell’energia elettrica è una zavorra per la competitività delle imprese italiane; le cause sono molteplici, ma negli ultimi anni ha acquisito un’importanza crescente il peso dei sussidi alle fonti rinnovabili; di conseguenza, se vogliamo dare respiro al paese, è lì che dobbiamo mettere le mani.
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