Annullata la bolletta elettrica “opaca” per servizi non previsti dal contratto. «Sovrapprezzo indefinito» l’importo richiesto dal gestore per «trasporto e dispacciamento» dell’energia. Rifuse al consumatore anche le spese stragiudiziali.
Così recita la sentenza 36013/13 del Giudice di Pace di Roma pubblicata il 21 ottobre scorso che ha annullato il contratto con il gestore del servizio di elettricità perchè: “non è trasparente”. L’utente risultava essere moroso ma tale morosità si è rivelata invece un “sovrapprezzo generico e indefinito”. In particolare, ciò che secondo il gestore era dovuto, cioè i “servizi di trasporto, dispacciamento e bilanciamento dell’energia”, cioè i cosidetti servizi di rete, non erano quantificati in bolletta.
Dopo anni sono stati richiesti all’utente 2.100 euro, poi ridotti a 1.578. Ma la bolletta non indicava gli importi dei consumi rilevati al netto delle quote già versate, peraltro a fronte di servizi non previsti dal contratto. Addirittura, secondo il Giudice di Pace, la somma appare applicata “a piacimento”, condannando così il fornitore a pagare non soltanto le spese di giudizio ma anche quelle extra giudiziali per l’assistenza prestata all’utente da Confconsumatori.
Per capire come leggere la bolletta leggi qui le indicazioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas
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