Al Consiglio europeo del 20 e 21 marzo si è discusso anche di ambiente. Tentativo di fissare dei limiti alle emissioni già da subito, ma la Polonia frena i 28. Rientra in gioco il tema dell’efficienza
Rainews – 21 marzo 2014 – L’Unione europea fisserà i target di riferimento della strategia su clima-energia per il 2030 “al più presto possibile e non oltre ottobre“. Questa la scadenza prevista nelle conclusioni del vertice Ue. Dietro forte pressione della Polonia, il testo non fa cenno alle cifre proposte dalla Commissione Eeuropea, ovvero un taglio vincolante a livello nazionale del 40% di CO2 rispetto al 1990 e un target Ue di almeno il 27% di energia da rinnovabili, ma assicura che “alla luce del summit Onu sul clima di settembre” l’obiettivo di riduzione della CO2 “sarà pienamente in linea” con quello di lungo periodo per il 2050″, cioè di almeno l’80 per cento. In compenso nella partita per il 2030 oltre a taglio di gas serra e rinnovabili è rientrata l’efficienza energetica. I leader dei 28 chiedono chiaramente una “tempestiva revisione della direttiva sull’efficienza energetica” per elaborare in tempo un nuovo quadro di riferimento.
Appuntamento a giugno per le decisioni finali
Il vertice Ue di giugno arriverà dopo una valutazione dell’impatto dei target proposti su ciascuno Stato membro, l’elaborazione di meccanismi per una condivisione degli oneri tra i Paesi Ue e di misure per evitare una potenziale delocalizzazione, assicurando la competitività delle industrie europee che consumano più energia. Perché ad avere l’ultima parola sull’intero pacchetto non saranno i ministri dell’ambiente o dell’energia, ma i leader dei 28, probabilmente al vertice Ue di ottobre. Per giugno quindi è attesa una discussione più accesa di quella attuale, in cui si è rotto il ghiaccio per la prima volta e “nessuno si è battuto fino in fondo per avere subito i target” riferiscono fonti Ue. “Questa volta insomma la Polonia l’ha avuta vinta, ma probabilmente la prossima non sarà così”, avvertono le stesse fonti comunitarie.
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