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“Basta con le grandi politiche, servono progetti concreti”, così Carlo Tosti, direttore dell’Osservatorio Mobilità e Trasporti dell’Eurispes.

V-smart-citySe vogliamo risolvere il tema del trasporto collettivo e fare in modo che le persone lascino l’automobile privata a casa bisogna puntare sull’intermodalità. Basta con le grandi politiche dei trasporti, dobbiamo parlare di progetti concreti”, ha dichiarato all’Adnkronos Carlo Tosti, direttore dell’Osservatorio Mobilità e Trasporti dell’Eurispes.

Secondo il Direttore dell’Istituto di Ricerca, “è finito il tempo delle chiacchiere: bisogna partire con i progetti concreti, dai tempi brevi e i costi ridotti. Per risolvere il problema della mobilità nelle aree metropolitane, servono strutture tecnologiche e una rivisitazione delle regolamentazioni per quanto riguarda il trasporto merci e intermodalità per il trasporto delle persone”.

“Secondo uno studio Usa – continua Tosti – i benefici economici derivanti dall’acquisto di un’abitazione al di fuori del centro urbano vengono annullati in 2-3 anni dalle spese sostenute per l’utilizzo di un mezzo privato. Un’automobile media costa al suo proprietario circa 4.500 euro l’anno, tra benzina, bollo e assicurazione; e ancora, il possesso di una o più auto incide dal 12% al 25% sul reddito medio di una famiglia italiana. Senza contare i danni alla salute legati alle emissioni inquinanti, lo stress e rischi di incidentalità”.Insomma, il punto è convincere gli italiani a lasciare l’automobile e preferirle il trasporto pubblico, ma per fare questo la parola magica è “intermodalità”. A guardare l’Italia, però, di esempi virtuosi da questo punto di vista non ce ne sono, a parte Milano, “da prendere a modello anche per quanto riguarda l’infomobilità”, e Torino “che sul trasporto merci ha messo insieme tutti gli stakeholder in un progetto che punta alla premialità per i trasporti meno impattanti sull’ambiente e sul traffico grazie alle fasce orarie”, aggiunge Tosti. Per trovare dei modelli di intermodalità applicata al trasporto pubblico bisogna invece guardare all’Europa, dove “Lione e Stoccolma rappresentano esempi di vere smart city”.

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Il Blog di Lucia Navone
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