Fino a domenica 16 settembre in via Foppa 49 a Milano si possono vedere, toccare con mano ma soprattutto provare i veicoli del futuro.
City car dal design accattivante, moto silenziose, personal mover, bici dalla pedalata assistita e gazebi sotto cui sedersi comodamente mentre l’auto si ricarica. Non è una scena di un film del futuro ma via Foppa 49 dove, fino a domenica, c’è Elettrocity, il primo temporary store in Europa dedicato al veicolo elettrico.
Qua si respira aria pulita (almeno quella che ci si aspetta dalle auto a emissioni zero), i rombi dei motori tacciono (i veicoli elettrici magicamente non fanno rumore) e soprattutto si possono provare “dal vivo” tutti i mezzi in mostra.
Unico segno di continuità con il passato (perlomeno della generazione di chi scrive) il vecchio Solex, dal design rinnovato e una Renault 4, rivisitata in “veste elettrica” e qui presentata da E-NOW Foundation.
Dagli spazi di Elettrocity si può uscire in strada, a bordo di un motorino o di un’auto elettrica e immergersi nel traffico di via Washington con la possibilità di ricaricarsi nelle cinquanta postazioni dislocate lungo i due percorsi urbani di prova.
In più, i veicoli acquistati o prenotati durante Elettrocity godranno di uno speciale sconto: dal 5 al 15% sul prezzo di listino, oltre all’assistenza per assicurazioni e finanziamenti a prezzi particolari.
“Siamo di fronte ad un poderoso cambiamento – ha spiegato Luca Mortara, organizzatore di Elettrocity – e i numeri lo dimostrano. Abbiamo avuto 3000 pre registrazioni e il pubblico è sempre più informato, consapevole ed esigente. Le vendite di scooter e motoelettriche, nel primo trimestre del 2012, è cresciuto del 16% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente”.
Del resto, spostarsi con un veicolo elettrico vuol dire oggi, con la benzina alle stelle, spendere venti volte meno, circa 1 centesimo al km.
E il desiderio degli italiani di guidare un’auto elettrica, secondo un’indagine condotta da Interactive Market Research e presentata ieri a Milano, è sempre più forte. Il 10% (il 73,2% del campione) vorrebbe possedere un veicolo elettrico perché per il 54,4% è pulito ma anche educato (per il 15,9%), senza disdegnare il fatto che è soprattutto moderno e innovativo (per il 39,5%).
Quindi se tre italiani su quattro oggi vorrebbero viaggiare a emissioni zero (nel 2011 erano due italiani su tre) ci si aspetterebbe che la strada iniziasse a essere in discesa. Ma così non è purtroppo.
E’ vero che oggi una batteria di una bici o di un motorino la puoi portare comodamente a casa e in mezza giornata la ricarichi ma per le macchine devi almeno avere un garage. Le stazioni di ricarica spesso mancano, non funzionano e comunque solo alcune città italiane stanno investendo su questi nuovi sistemi. Una di queste è sicuramente Milano. Peraltro la Lombardia, grazie agli incentivi che la Regione aveva destinato fino all’anno scorso, è una delle regioni dove circolano più veicoli elettrici (in Italia sono 53.000).
Un altro capitolo “dolente” poi, come lamentano molti operatori presenti a Elettrocity, è quello incentivi. Gli ultimi di cui si è sentito parlare – ma solo parlare – sono i 5000 euro frutto dell’accordo tra Ancma (Associazione Nazionale Ciblo Motociclo Accessori), Ministero dell’Ambiente e CEI-CIVES (sezione italiana dell’AVERE, European Association for Battery, Hybrid and Fuel Cell Electric Vehicles). Di questi soldi qualcuno sta ancora aspettando il rimborso e, in futuro, molte sono le perplessità su come funzionerà il sistema degli incentivi (se e quando sarà messo a regime, sarà destinato a veicoli elettrici di “serie A”, cioè dai 35 mila euro in su ). E, spiegano da Elettrocity, non sarà certo un “volano” per far decollare tutto il mercato, fatto anche da piccoli operatori.
In attesa di un domani dove persino i distributori tradizionali di benzina potrebbero essere sostituiti da distributori per auto elettriche (creando finalmente un po’ di sana concorrenza) fino a domenica in via Foppa 49 potete provare cosa vuol dire viaggiare su un mezzo che non inquina ed è silenzioso.
Attenzione però. Il traffico milanese non perdona e se nessuno vi sente arrivare ci sta pure che dobbiate discutere con qualche automobilista “tradizionalista” che, forte del comfort, dell’estetica e delle prestazioni del suo mezzo, vi chiederà almeno di suonare il clacson per farvi sentire.
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