Manifestazione dei lavoratori di BP Solar per protestare contro il blocco dei cantieri
Dal Nord al Sud dell’Italia la crisi del fotovoltaico italiano e, dei suoi lavoratori, non si arresta.
E’ notizia di oggi, riportata dai quotidiani locali, che i lavoratori di BP Solar, la divisione fotovoltaica che appartiene al colosso multinazionale BP (British Petroleum), hanno organizzato una manifestazione pacifica per protestare contro il blocco dei cantieri in Pugoia. I 50 impianti dislocati su una vastissima area agricola nei pressi di Brindisi, avrebbero permesso ad oggi l’occupazione di circa 650 unità lavorative per la fase di costruzione e, di circa 100 unità per le attività di manutenzione previste nei prossimi 25 anni. Lavori avviati da due anni che il 21 ottobre si sono interrotti in attesa che la società BP Solar perfezionasse l’iter di finanziamento degli stessi. I lavoratori, al motto di: “Chi contava su di voi ha le mani e le coscienze pulite. E voi?” e “Ing. Chianetta (Amministratore Delegato della società ndr) hai tante famiglie sulla coscienza”, per due giorni hanno protestato davanti agli impianti della multinazionale.
L’orizzonte dell’industria fotovoltaica, un settore sempre più dominato dai produttori cinesi, sembra essersi oscurato nelle ultime settimane. I maggiori player hanno annunciato perdite record: il colosso tedesco Q-Cells ha perso 57 milioni di euro, la francese Photowat è in amministrazione controllata, l’americana Solyndra è fallita nonostante il mezzo miliardo di dollari garantiti dal Governo.
In Italia gruppi come Beghelli hanno registrato un fatturato con il segno meno a causa della contrazione delle vendite nel settore fotovoltaico, Elettronica Santerno, produttore italiano di inverter, ha sospeso l’idea della vendita della società e ha richiesto la cassa integrazione ordinaria e, tanti altri, di cui abbiamo già dato notizia. Nel frattempo per i lavoratori della Solarday, secondo quanto annunciato dall’azienda, la produzione riprenderà su due turni il 21 novembre.
altri momenti della protesta di ieri (da www.brindisireport.it)
Il problema è, ancora una volta, chi ci governa e predica bene e razzola male. L’Eldorado delle rinnovabili, la Puglia,si sta trasformando nella terra di nessuno dove sul campo, oltre ai posti di lavoro, si iniziano a contare pannelli già obsoleti che nessuno probabilmente smaltirà. Un’emergenza nell’emergenza di cui non si vede la parola fine. E, ancora una volta, nessuno se ne occupa. Il programma di Vendola recita che: “le rinnovabili sono un bene comune” ma di comune, in Puglia, sembra esserci ben poco.
L’Italia terreno di conquista, senza nessuna politica industriale. Un gioco da ragazzi per le multinazionali, soprattutto quelle più spregiudicate com BP (memento: cosa hanno fatto per nascondere il disastro in USA)