Adottato dal Parlamento francese il titolo V del disegno di legge sulla transizione energetica per promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabile e ridurre il nucleare
(ASCA) – Parigi, 14 ott 2014 – La Francia ha compiuto un primo simbolico passo verso la riduzione dell’energia nucleare. Il testo sulla transizione energetica, presentato dal governo socialista, prevede di ridurre dal 75% al 50% il ricorso a questa fonte energetica per assicurare il fabbisogno di elettricita’ del Paese. Il presidente François Hollande ne aveva fatto una promessa durante la campagna elettorale per le presidenziali 2012. L’Assemblea nazionale aveva gia’ approvato venerdi’ scorso il principio di una riduzione del nucleare. Oggi ha adottato il testo con una maggioranza di 314 voti, con il sostegno degli ecologisti e dei radicali di sinistra. Opposizione di destra (UMP) e comunisti hanno votato contro, i centristi si sono astenuti. Il ministro dell’Ecologia, Se’gole’ne Royal, ha elogiato il testo di legge, in grado di riconciliare crescita, ecologia e istanze sociali. Oltre alla riduzione del nucleare, infatti, la nuova normativa prevede di dimezzare i consumi elettrici dei francesi nel 2050 rispetto al consumo del 2012, con l’obiettivo intermedio di una riduzione del 20% entro il 2030. Oggi la Francia e’ il secondo produttore mondiale di elettricita’ di origine nucleare con 58 reattori in attivita’ suddivisi per 19 centrali.
Tre le novità più importanti introdotte dal Parlamento francese per spingere la produzione da fonte rinnovabili:
- Chi produce energia rinnovabile potrà vendere direttamente al mercato dell’energia elettrica, godendo di un premio;
- Comuni e intercomunali potranno partecipare al capitale di una società pubblica il cui scopo è la produzione di energia rinnovabile;
- Nuovo quadro normativo per le concessioni idroelettriche
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