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Tocco da Casauria, in Abruzzo, un piccolo esempio di futuro

“Ancient Italian town has wind at its back”,così Elisabeth Rosenthal, una delle più autorevoli firme che seguono l’ambiente sul New York Times, titolava l’articolo del 29 settembre 2010 dedicato a Tocco da Casauria, piccolo paese in provincia di Pescara. Una notizia sicuramente “vecchia” che però ci fa piacere riproporre per inaugurare la rubrica dedicata alla greenitaly, lo spazio dove vogliamo raccontare gli esempi virtuosi. Del resto ne vale la pena, dato che non succede tanto spesso che un’autorevole quotidiano internazionale dedichi la prima pagina alle eccellenze ambientali italiane.

A Tocco da Casauria va quindi il doppio riconoscimento per aver attirato l’attenzione delle cronache internazionali – questa volta in positivo – ma soprattutto per essere un modello esemplare nel campo della produzione di energia pulita.

Qualcosa di straordinario sta succedendo in Italia”, scrive il New York Times che, nel suo servizio di apertura racconta la storia dell’impianto di Tocco da Casauria, “uno degli 800 casi “verdi” nati sul territorio italiano”.

“Dovendo far fronte a costi dell’elettricità sempre più alti – scrive il quotidiano americano – piccole comunità di un paese come l’Italia,  noto più per i suoi problemi ambientali, che per la capacità di risolverli, trovano la salvezza economica producendo energia rinnovabile. Casauria è la quint’essenza di un tipico paese italiano di 2700 abitanti dove l’energia eolica è stata una benedizione. Grazie alle sue pale eoliche e ai suoi pannelli solari il paese ora ha elettricità in abbondanza che può alimentare il cimitero del paese, il suo complesso sportivo e le case dei residenti”.

Tocco è ancora in gran parte attaccato al passato ma – scrive la giornalista – è molto dentro al futuro“.

Tocco di Casauria però non è il solo comune italiano che sta guardando al futuro, nonostante tutto e, nonostante le indecisioni politiche.

Secondo il “Rapporto Comuni rinnovabili 2011”, curato da Legambiente in collaborazione con il GSE (Gestore Servizi Elettrici) sono ben 7.661 i municipi (6.993 nel 2010) che ospitano almeno un impianto per la produzione da fonte rinnovabile con una grande maggioranza di comuni con almeno un impianto solare (7.273), con 1.033 che utilizzano biomasse e biogas, 946 con mini-idroelettrico a seguire 374 affidati all’eolico e 290 con sonde geotermiche impianti che nel complesso nell’arco del 2010 hanno coperto il 22% dei consumi elettrici complessivi con alcuni comuni che ad oggi risultano completamente liberi dalla schiavitù dei combustibili fossili ed energeticamente autosufficienti.