Secondo il Rapporto della Direzione Investigativa Antimafia, da poco presentato in Parlamento, il nuovo business del fotovoltaico al centro “degli appetiti” della Scu nella provincia di Brindisi
Che le energie alternative fossero, ormai da tempo, uno dei nuovi business dove la mafia ha esteso i propri tentacoli è noto da tempo. Ne parla anche il recente rapporto di Europol , l’agenzia anticrime dell’Unione Europea nell’ultimo rapporto su la criminalità organizzata italiana. Il dossier parla di investimenti sofisticati in settori particolarmente innovativi dove Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita, forti della propria disponibilità finanziaria e dei rapporti con il territorio, riescono ad operare in regime di semi-monopolio.
Ed è la provincia di Brindisi uno dei territori, dove negli ultimi tempi, oltre al traffico di droga e al gioco d’azzardo, il controllo della malavita si è estesa anche alle energie pulite, in particolare il fotovoltaico e l’eolico. La Scu, secondo le indagini, tiene d’occhio il mercato e i nuovi business, adeguando i propri interessi criminali con grande duttilità. E non solo attraverso le estorsioni ai danni degli imprenditori ma anche con un ruolo attivo nel processo autorizzativo degli impianti.
E’ quanto emerso da un’inchiesta delle Procura di Brindisi arrivata a luglio scorso alla fase dell’udienza preliminare e poi confermata dalla relazione della Direzione investigativa antimafia, presentata in Parlamento qualche giorno fa. L’inchiesta è quella nota sotto il nome di Helios, del settembre 2012, che ha portato in carcere 16 persone. Per loro l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di vari reati, tra i quali spiccano le estorsioni, con l’aggravante del metodo mafioso, ai danni di imprenditori del settore dell’energia solare ed eolica. Al centro dell’indagine un nome che nel Brindisino ben conoscono: Salvatore Buccarella, l’esponente di spicco della Sacra Corona Unita, in carcere da diverso tempo. Il sodalizio, secondo il rapporto della Dia, si avvaleva della forza intimidatrice di Salvatore Buccarella per imporre agli imprenditori il versamento periodico in cambio di protezione.
Ed è ancora la provincia di Brindisi, in questi giorni anche al centro dell’operazione Black Out, il territorio controllato dalla Sacra Corona Unita dove a spartirsi il potere, secondo la Dia, ci sono i fratelli Brandi (entrambi condannati per mafia e oggi liberi) e il clan Campana (detenuto dall’aprile 2011). Una zona spaccata in due dove, sempre secondo l’Antimafia, i clan non sono in contrapposizione tra di loro ma agiscono in un regime di par-condicio, spartendosi i proventi del gioco d’azzardo e delle estorsioni a danno degli imprenditori.
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