Il Ministro all’Ambiente, Andrea Orlando, dice no a un nuovo condono edilizio proposto da Nitto Palma, neo presidente della commissione Giustizia al Senato.
“E’ irricevibile non dico la richiesta, ma la semplice evocazione di un condono edilizio: il nostro Paese è stato massacrato da interventi di consumo indiscriminato del suolo“. Netta la condanna del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando in risposta a Francesco Nitto Palma, discusso difensore dell’abusivismo edilizio campano che il Pdl, con l’appoggio di Scelta Civica, è riuscito a far nominare presidente della commissione Giustizia del Senato.
Dichiarazioni che esprimono, tra l’altro, la volontà di riprendere il lavoro fatto dal precedente governo con la legge contro il consumo del suolo: “La norma, che aveva raccolto il consenso di tutte le forze politiche che sostenevano il governo Monti, puntava a una limitazione del consumo del suolo in difesa di attività che hanno dato un saldo positivo in termini occupazionali, soprattutto in agricoltura“. Su questo tema il ministro ha annunciato un’intesa con la responsabile dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo.
Una posizione chiara per dire no all’abusivismo edilizio che nel nostro paese è un fenomeno più che preoccupante. Nel 2011, in Italia, sono stati realizzati quasi 26mila abusi, tra nuove case o grandi ristrutturazioni, pari al 13,4% del totale delle nuove costruzioni. E dal 2003, anno dell’ultimo condono edilizio, a oggi, sono state costruite oltre 258 mila case illegali, per un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro’.
Del resto nel nostro paese il “vizietto” del condono non è mai passato di moda: ogni nove anni qualcuno lo ripropone. Il condono piu’ eclatante e’ stato quello del 1985 che sanava gli abusi realizzati fino al 1983 e che registro’ quasi 4milioni di domande di sanatoria per le quattro tipologie principali interessate: piccoli abusi edilizi (quelli per aggiungere una o due stanze o per chiudere terrazzi e balconi, infrazione tipica del Centro-Nord), sopraelevazioni (diffuse un po’ in tutto il Paese), realizzazione di intere lottizzazioni ed edifici residenziali o produttivi (soprattutto al sud e a Roma), localita’ turistiche o di vacanza.In cinque regioni (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio) si concentrano i due terzi del fenomeno, anche se la loro popolazione raggiunge complessivamente il 38% del totale nazionale. Dal 1948 ad oggi, invece, si sono verificati 4.600.000 abusi, piu’ di 75.000 ogni anno, cioe’ 207 al giorno. In questo stesso periodo sono stati costruiti oltre 450 mila interi edifici, 7.434 l’anno, 20 al giorno per un totale di 1.700.000 alloggi abusivi.
Si calcola cosi’ che circa 6 milioni di persone vivano in aree urbane abusive, prendendo in considerazione solo gli edifici integralmente costruiti fuori da ogni regola urbanistica. A questi vanno pero’ aggiunti gli abusi cosiddetti ‘minori’, cioe’ gli ampliamenti e le sopraelevazioni. Secondo una elaborazione del Censis, condotta per il ministero dei Lavori pubblici, rileva che soltanto tra 1971 e 1984 sono stati costruiti abusivamente circa 2.700.000 alloggi. Senza contare poi centinaia di migliaia di capannoni, officine, impianti sportivi, campeggi e alberghi. In termini di volumi, se si considerano anche i piccoli abusi, si arriva a circa 800 milioni di metri cubi.
Numeri che farebbero inorridire chiunque, soprattutto se pensiamo alle condizioni del territorio italiano, colpito da continue frane ed alluvioni. Come recita il vecchio adagio però, “alla vergogna non c’è mai fine”, ed ecco che è giusto riprovarci. A Vitto Palma, oltre la replica del ministro dell’Ambiente, è arrivata anche quella del Presidente dei Verdi, Angelo Bonelli. “La proposta sul condono edilizio rappresenta una vera e propria istigazione a delinquere. Il solo annuncio di un condono, infatti, ha già messo in moto la macchina del cemento abusivo ed illegale”. “Palma dovrebbe dimettersi immediatamente”, ha aggiunto il presidente dei Verdi, “è assurdo che il presidente della Commissione Giustizia del Senato si sia trasformato nel difensore dell’illegalità”.
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