La storia di Antonio Moreno Alfaro che da anni promuove, attraverso il proprio blog, la trasparenza delle bollette elettriche
Un tranquillo ingegnere di Siviglia, in pensione, è il nuovo eroe dei consumatori spagnoli. Antonio Moreno Alfaro nel 2008 ha dichiarato guerra alle multinazionali dell’energia elettrica aprendo un sito web (http://www.estafaluz.com/) per consentire a tutti di reclamare gli abusi. Grazie al suo software gli spagnoli hanno potuto risparmiare 500 milioni di euro.
La cosa ovviamente non è piaciuta ad Endesa, la principale società di energia elettrica in Spagna, che lo ha trascinato in tribunale accusandolo di aver danneggiato l’onore della società e chiedendo la chiusura del sito, oltre a 50 mila euro per i danni morali. Tra le accuse, quella di aver postato un articolo dal titolo “Endesa, l’impunità pirata” che riportava anche cartone animato dove compariva sull’edificio della multinazionale una bandiera pirata.
In soccorso di Antonio Moreno Alfaro (e della trasparenza delle bollette elettriche) è intervenuto però il giudice Manuele Pèrez Echenique che, senza alcun dubbio, ha emesso una sentenza a favore dell’ingegnere: il diritto all’informazione e alla libertà d’espressione è – almeno in Spagna – sacrosanta.
Una sentenza che riconosce la veridicità delle informazioni messe in rete dal Moreno che ora, più forte di prima, ha dichiarato di voler continuare la sua battaglia contro i prepotenti dell’energia. In particolare il Moreno, con carte e conti alla mano, vuole alzare il tiro su quella che secondo lui, è la vera vergogna: la tassa di locazione sui contatori che i consumatori spagnoli pagano ogni mese. Secondo i contratti d’uso con i fornitori d’energia in Spagna l’unico costo previsto è sul “rinnovamento e l’attualizzazione” dei contatori della luce; nulla è dovuto per l’uso degli stessi. Per questo, secondo le 300 pagine di denuncia che il Moreno ha postato sul suo blog (e depositato presso l’Autorità garante per l’energia e il gas), i clienti hanno pagato più di 10 miliardi di euro alla multinazionale.
Una tassa non dovuta su cui l’ingegnere Moreno si era già accanito nel 2011, quando Endesa sostituì tutti i vecchi contatori senza alcun preavviso. Il Tribunale andaluso, anche in quell’occasione, gli diede ragione e persino il governo socialista di Josè Luis Zapatero ascoltò le sue ragioni. Allora il prezzo dei contatori fu ridotto del 10 per cento e fu proibito alle aziende elettriche di riscuotere un extra per la sostituzione dei vecchi contatori con quelli elettrici.
Oggi Moreno fa sentire ancora la sua voce spiegando ai consumatori a cosa si riferiscono realmente le voci delle bollette elettriche, invitandoli ad utilizzare la sua applicazione per scoprire tutti “i falsi”. Tra l’altro, in Spagna, se a fronte di un reclamo la società elettrica non risponde entro cinque giorni, il cliente ha diritto a 30 euro di indennizzo. Fatti i debiti conti è forse meglio tener conto delle lamentele di Moreno (e dei suoi seguaci) piuttosto che intraprendere battaglie legali.
A scavare nelle nostre bollette elettriche chissà quante cose verrebbero fuori.Speriamo che anche in Italia qualche arzillo ingegnere in pensione si metta di buzzo buono: ci vuole molto tempo a disposizione….
Vorrà dire che quando arriverà la pensione (se mai arriverà) qualche ingegnere può cimentarsi…..sicuramente è un’attività che darà soddisfazioni