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Record di domanda di carbone e, in futuro, la richiesta della fonte di energia più inquinante aumenterà ancora. Questo, nonostante i limiti imposti da alcuni governi per le emissioni e la discussione sul tema in corso a Doha. Questa la fotografia scattata da un rapporto dell’agenziaWood Mackenzie.

Una crescita che non rallenta
Secondo i numeri del rapporto nel 2010 la domanda di carbone è cresciuta del 6 per cento, il doppio del gas e quattro volte più del petrolio, superata soltanto dalle rinnovabili, e i dati preliminari sul 2011 sembrano ricalcare queste cifre.
A guidare il boom,i prezzi sempre minori. Paul McConnell, uno degli analisti della Wood Mackenzie ha spiegato alla Bbc: “Per la crisi economica c’è stato un vero collasso della richiesta di energia delle industrie. Ciò ha portato a una sovrapproduzione di carbone, che ha spinto in basso i prezzi. Il surplus di permessi di emissione di CO2, derivato da questa situazione, ha portato a un ribasso ancora maggiore”.

La produzione di acciaio dipende dal carbone
La situazione, afferma il rapporto, non è destinata a cambiare nel breve periodo, anche a causa della scoperta negli Usa di grandi quantità di shale gas, quello contenuto nelle argille, che ha un costo molto basso.
L’esperto sottolinea: “Il carbone che non va più negli Stati Uniti andrà probabilmente in Europa”.
Attualmente il carbone è usato nella produzione del 40 per cento dell’elettricità mondiale, e il 70 per cento della produzione di acciaio dipende da questo combustibile.