Nasce oggi il Comitato Abruzzo, Molise, Lazio e Campania contro le camorre per rispondere alle minacce ambientali che investono queste regioni, venute oggi alla luce con le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone.
In tanti lo avevano detto, lo avevano denunciato, lo avevano persino scritto. Oggi, con le rivelazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, il vaso di Pandora è stato ufficialmente aperto e il Molise è una delle regioni più a rischio.
Fu Rosaria Capacchione, giornalista del Mattino, minacciata di morte e oggi senatrice del PD, tra le prime a denunciare nel 2010 il traffico illecito dei rifiuti dalla Campania verso altre regioni del Meridione d’Italia. Una storia risaputa che solo oggi sembra venire alla luce di fronte alle dichiarazioni del pentito ma che in Molise tutti conoscono da tempo. Numerose le denunce, gli esposti da parte dell’Osservatorio Molisano legalità, gli articoli dei giornalisti che raccontavano di una terra dove, “quando piove l’acqua si ferma in superficie e forma dei grossi pantani. Molte chiazze aride, teli di plastica che escono dal sottosuolo. Pezzi di ferro, scarti di ghisa disseminati a terra”. Basti pensare che in Molise, ad oggi, non esiste ancora un registro tumori nonostante i casi siano aumentati notevolmente negli ultimi anni.
Una regione dove l’Arpa, a detta dei cittadini, si occupa d’altro e dove anche le Istituzioni sembrano non voler credere alle evidenze. Una regione dove il reddito medio per abitante, secondo l’Istat, è tra i più bassi in Italia: 15 mila euro a famiglia con un meno 0,2 per cento dal 2008 ad oggi (contro un +0,4 per cento a livello nazionale), che può contare su un patrimonio naturale di rara bellezza. Quattromilaecinquecento chilometri quadrati di montagne e colline che scendono fino a uno dei mari più puliti d’Italia, dove borghi e siti archeologici convivono con parchi nazionali unici al mondo.
Una terra che da sola produce il 72 per cento dell’energia di cui ha bisogno e che può contare su un piccolo primato: grazie alla produzione eolica ha praticamente centrato gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Ma non solo. Se alle pale si aggiungono il termoelettrico (Sorgenia ha una centrale a Termoli), l’idroelettrico e il fotovoltaico, il Molise detiene il record per produzione di energia.
Un record di cui però rimane ben poco ai molisani. Ed è proprio per dire no allo sfruttamento incondizionato delle proprie risorse che oggi a Isernia nasce il Comitato Abruzzo, Lazio, Molise e Campania contro le camorre. In gioco, oltre al territorio, anche la salute dei trecentomila molisani minacciati dal traffico illecito di rifiuti che da anni vengono trasportati da tutta Italia e dall’Europa: lo stesso Schiavone, di fronte alla Commissione Ecomafie, parla di fanghi nucleari provenienti dalla Germania. Traffico su cui il Comitato chiede l’intervento delle Istituzioni, in particolare dei sindaci, “le prime sentinelle delle tante realtà locali sparse sul territorio” perchè, come spiega il comunicato ufficiale, “le nostre terre hanno bisogno del nostro amore, della nostra totale attenzione”.
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