I deputati siciliani in affari nel solare: oggi in discussione l’istanza di scarcerazione
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa “il tribunale del riesame di Palermo decidera’ oggi sull’istanza di scarcerazione di Gaspare Vitrano, il deputato regionale arrestato nel corso dell’inchiesta sulle mazzette nel fotovoltaico. Le indagini si spostano a Milano, dove ha sede la societa’ incaricata dall’impresa spagnola, che si era aggiudicata i lavori a Roccamena (Palermo), di scegliere le ditte per i subappalti nel cantiere. Un’ulteriore passaggio dell’inchiesta sara’ la richiesta di una rogatoria internazionale a Lugano dove risultano depositati su un conto, tangenti per un milione e 600 mila euro”.
Prosegue la Tangentopoli siciliana su i deputati coinvolti nel business del fotovoltaico e si allarga l’inchiesta sulle società coinvolte. Secondo i verbali pubblicati dal Giornale di Sicilia del 4 aprile 2011 le autorizzazioni per i nuovi impianti venivano rilasciate in brevissimo tempo evitando le lungaggini burocratiche, ossia il giro delle cosidette 27 chiese, così come riportato nel nostro post del 15 marzo.
Questo grazie all’intervento del deputato del PD Gaspare Vitrano che, con Mario Bonomo, secondo le indagini della Procura e della Squadra Mobile, risulta essere socio di Piergiorgio Ingrassia, il direttore lavori in un cantiere di Roccamena. La società di Bonomo, deputato regionale Api, Vitrano e Ingrassia è la Green srl, con sede a Palermo, che ha ottenuto dalla Regione siciliana le licenze per la costruzione di due impianti fotovoltaici a Carlentini, nel Siracusano. Tra i soci della Green srl ci sono un consigliere comunale e un ingegnere di Misilmeri, oltre al nipote di Mario Bonomo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Vitrano, Bonomo e Ingrassia avevano in mente di vendere la società a un gruppo straniero, con tutte le licenze già approvate.
Licenze che, in Sicilia, secondo quanto riportato da Repubblica, pagine Palermo, valgono dai 350 ai 450 mila euro per ogni megawatt autorizzato: un semplice foglio di carta intestato alla Regione, da rivendere immediatamente a caro prezzo alle grandi e piccole società del settore. Un business semplice dove i grandi gruppi non vogliono perdere tempo presentando autorizzazioni che possono essere approvate in sei mesi come in sei anni, da una burocrazia lenta e inefficiente. Vista l’incertezza dei tempi, meglio comprare un’autorizzazione già pronta. Ed ecco allora un proliferare di mediatori, professionisti, faccendieri diventati in pochissimo tempo esperti in progetti di fotovoltaico che hanno ottenuto, dal 2005 ad oggi, 9111 autorizzazioni: tanti sono gli impianti entrati in funzione oggi in Sicilia mentre 1400 attendono ancora il via libera.
Un piatto molto ricco che in Sicilia è ancora più ghiotto: per un impianto solare da un megawatt occorre un investimento di circa 4,5 milioni di euro; con il sole della Sicilia questa somma si può recuperare in quattro anni, gli altri 16 anni di contributi sono tutti profitti.
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