Secondo l’Autorità per l’Energia la società diretta da Paolo Scaroni avrebbe ostacolato i clienti in fuga. Disatteso in particolare, l’obbligo di inviare il conguaglio non oltre sei settimane dopo il cambio di fornitore.
Sono ben 83 mila i clienti che, tra il primo aprile 2011 e il primo gennaio 2013, si sono rivolti ad altro operatore per la fornitura di gas naturale e dual fuel e che non hanno ricevuto la fattura di chiusura contratto da parte di Eni.
Disservizi che hanno fatto scattare una verifica da parte dell’Autorità per l’Energia che ha aperto un’istruttoria a carico del Cane a sei zampe per ostacolo alla concorrenza nelle forniture di gas ed elettricità ai clienti italiani. La società guidata da Scaroni, secondo l’Autorhity, non avrebbe permesso “di cambiare facilmente fornitore” non inviando, a un numero considerevole di clienti, la fattura di chiusura, documento che facilita il passaggio di operatore. Ritardo contrario alla direttiva comunitaria 2009/72. All’allegato “Misure a tutela dei consumatori” si legge: “su bollette di luce e gas i clienti debbono ricevere un conguaglio entro e non oltre 6 settimane dall’avvenuto cambio di fornitore”. Condotta resa ancor più grave, secondo il Garante, perchè vengono da un operatore incumbent (ex monopolista ndr) nella vendita di gas ai clienti finali, nonchè da uno dei principali operatori di energia elettrica.
Secondo l’azienda però, “eventuali ritardi nella consegna del conguaglio non pregiudicano il funzionamento del libero mercato, per noi fondamentale”. Secondo Eni i casi di ritardo sono la metà degli 83 mila rilevati. “Incontreremo l’Autorità”, ha riportato un portavoce dell’azienda all’Ansa, “per spiegare le motivazioni di natura tecnica, spesso indipendenti dalla nostra volontà”.
Un tema, quello dei ritardi nei conguagli, a cui Eni non è nuova. Già nel giugno del 2010, l’Autorità per l’Energia, allora diretta da Alessandro Ortis, aveva aperto un’istruttoria per verificare alcuni disservizi ricevuti allo Sportello per il consumatore. Allora i disservizi segnalati riguardarono le richieste di conguagli per gli anni tra il 2005 e il 2008, e la carenza di informazioni di dettaglio sui conguagli stessi. Anche le bollette finirono sotto la lente dell’Autorità. Ad Eni vennero imputati disservizi in merito alla periodicità di fatturazione prevista dai contratti di fornitura. Nel 2011 Eni fu sanzionata per la periodicità delle fatturazioni e per altre mancanze (per un totale di 722mila euro).
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