Oggi, primo aprile, le tariffe dell’energia elettrica aumenteranno del 3,9% e quelle del gas del 2%, con un aggravio complessivo sulle bollette di 37,5 euro su base annua per la famiglia tipo. E’ quanto disposto dall’Autorità dell’energia in una nota pubblicata dall’Ansa.
Questa volta però, come ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario Nazionale di Adiconsum, “la nostra bolletta continuerà a salire ma non per colpa del petrolio. Questo è solo l’inizio di ciò che i cittadini dovranno pagare se non si interviene su una rimodulazione degli incentivi alle fonti rinnovabili”.
In sua risposta, il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini secondo cui: “gli incentivi alle fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, costano ai cittadini meno di altre forme di finanziamento in campo energetico. Se il vero obiettivo dello stop agli incentivi alle energie rinnovabili è quello di razionalizzare e risparmiare risorse pubbliche, allora bisognerebbe ripensare anche gli sconti d’imposta su energia elettrica e carburanti di cui godono alcuni settori in Italia e che valgono 3.315 milioni l’anno di minor gettito nelle casse dello Stato”, “Nel 2010, secondo Guerrini, il fotovoltaico è stato finanziato con 826 milioni, vale a dire con un quinto delle somme prelevate dalle bollette elettriche degli italiani attraverso la componente A3 (7,4 euro a famiglia)”.
Secondo l’Autorità per l’Energia la famiglia media italiana spenderà quest’anno 51,3 euro per finanziare le fonti verdi; nel 2009 ne spendeva 22,5 all’anno e, l’anno scorso, 30,6 euro.
A questo conto si aggiunge anche quello dei certificati verdi prodotti dalle società che lavorano nel campo delle rinnovabili e rivenduti alle aziende che non consumano sufficiente energia verde. L’acquisto dei certificati verdi è costato 644 milioni di euro al sistema, il ritiro dei certificati verdi invenduti da parte del Gse è costato altri 940 milioni. In questo modo il solo sistema dei Cv costa ulteriori 14,25 euro all’anno a famiglia.
Ma ancora non basta. Con la bolletta i cittadini devono pagare la differenza tra i costi che il Gse sostiene per acquistare l’energia verde e i ricavi che ottiene dal venderla oltre alle spese generali del Gse. Quindi altri 990 milioni, cioè 8,9 euro a famiglia.
Se pensiamo però che questi soldi dovrebbero finanziare l’ìndustria italiana del settore mentre, secondo i dati del Gse, l’80% dei moduli fotovoltaici (dispositivi in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica ndr) viene prodotti all’estero, così pure come il 60% degli inverter (i dispositivi in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica ndr), fatti i debiti conti, qualcosa non torna.
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