Via libera del governo tedesco alla “svolta energetica” verde. La cancelliera Merkel bacchetta il suo vice.
Mentre l’Europa cerca di accontentare tutti per non scontentare nessuno, la Germania, nella persona della cancelliera Angela Merkel, mette la barra al centro e punta dritto vero la “svolta energetica”, uno dei baluardi della sua campagna elettorale. Secondo quanto riportato dall’Ansa, a un mese dall’insediamento, il governo tedesco, dopo una partenza un po’ incerta, ha lanciato ieri un primo, forte segnale di volere attuare il patto di coalizione sottoscritto dagli alleati cristiano democratici e socialdemocratici. La ‘svolta energetica’, principale progetto della legislatura, si fara’. E anche velocemente. La decisione e’ stata presa nel corso della riunione di ‘clausura’ dell’esecutivo nel castello di Meseberg, nel Brandeburgo.
L’incentivazione delle energie verdi, dopo l’abbandono definitivo del nucleare, e’ stata approvata in un documento che prevede una riforma della legge sulle energie rinnovabili (EEG) volta a contenere l’aumento dei costi energetici. Prevede misure come il taglio di sconti per alcuni impianti industriali, o la riduzione di compensazioni per gli impianti di energia ecologica. A fronte di costi minori, la quota di energia verde dovra’ arrivare dal 25% fino al 45% nel 2025. Il tema energia, se va in porto, potrebbe diventare il faro del governo e regalare una investitura naturale alla cancelleria nel 2017. Per questo la cancelliera Angela Merkel non intende lasciarne il ‘copyright’ al solo ministro dell’Energia, e vice- cancelliere Spd, Sigmar Gabriel.
E, secondo l’ANSA, glielo ha fatto capire con chiarezza cristallina. “Questo e’ un progetto di tutto il governo federale e non un progetto di un solo ministro”, ha detto, senza neanche menzionare Gabriel. Spiazzato, Gabriel si e’ vendicato ricambiando la ‘cortesia’: alle dichiarazioni congiunte, ha detto di condividere quanto detto dalla “oratrice precedente”, senza fare il nome della Merkel. Se finora, la cancelliera si era mostrata estremamente taciturna durante i primi passi del governo, a Meseberg ha decisamente alzato la voce e battuto il pugno sul tavolo. O meglio, come scrive la Dpa, la stampella, dato che ancora e’ costretta ad aiutarsi con le grucce dopo l’incidente di sci.
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