Con un budget di 8 milioni parte la nuova campagna pubblicitaria di Enel, “Quanta energia c’è in un attimo”
Sulle note di “Always on my mind” cantata da Elvis Presley, uno dei nuovi spot Enel 2012 racconta la storia di un giovane atleta: della fatica, degli infortuni e delle difficoltà di chi finalmente riesce a gareggiare con la sua bicicletta BMX.
Per un investimento di ben 8 milioni di euro la campagna, trasmessa in anteprima venerdì 8 in occasione delle prime partite degli europei, andrà in onda su TV e web. La pianificazione, a cura di Carat nell’ambito delle celebrazioni di Enel per i primi 50 anni, prevede anche annunci sui principali media italiani con altri “milioni di attimi insieme. E molti altri ancora da condividere”
Aspettiamoci quindi per le prossime settimane il tormentone estivo con la canzone di Elvis e la voce del protagonista che racconta delle sue fatiche e di come, nonostante la sofferenza, sia riuscito ad emergere. E’ un ragazzo di periferia infatti il protagonista di “Quanta energia c’è in un attimo” (il pay off della campagna), che solo grazie all’impegno e al sacrificio è riuscito a riscattare la sua condizione.
Un messaggio che punta dritto al valore (nel migliore stile di Enel e delle sue campagne istituzionali) ma su cui è lecito domandarsi quale è il sacrificio che un monopolista come Enel può aver fatto negli ultimi 50 anni.L’impegno è chiaro ma forse a cosa si è dovuto rinunciare per arrivare ad essere il primo gruppo energetico nazionale, un po’ meno.
E’ pur vero che non è compito dei pubblicitari rispondere alle domande ma che cosa c’entri l’attimo con i 50 anni di Enel è lecito chiederselo. Ha forse conquistato la posizione di oggi, giusto in un attimo? O nel consumatore medio “i milioni di attimi insieme” equivalgono ai chilowatt di energia consumati – e pagati – negli ultimi anni?.
Per Enel vorrà anche dire valorizzare il proprio ruolo istituzionale di chi ha fornito energia al paese ed è stato vicino alle persone in ogni attimo ma forse, con i rincari delle bollette e la morsa della crisi, anche certi messaggi dovrebbero essere rivisti.
Per 8 milioni euro di investimento (peraltro una cifra che ben poche aziende potrebbero permettersi di spendere su una campagna istituzionale) valeva forse la pena fare uno sforzo maggiore.
Il “brand lingage” è debole e la campagna potrebbe essere tranquillamente utilizzata da un’altra grande azienda e come i pubblicitari insegnano, tutto ciò che non è “detto (ma scritto) viene dimenticato. Il claim “Quanta energia c’è in un attimo” rischia di non passare alla storia dal momento in cui è solo un messaggio scritto e non letto dal voice over.
Sicuramente Enel conta sulle infinità di passaggi che gli spot avranno nelle prossime settimane deliziando le nostre serate estive.
Due mesi ho perso il mio bambino alla 40 settimana ( è morto il giorno in cui doveva nascere) senza nessun motivo..
E quella pubblicità dell’ enel mi distrugge ogni volta che la vedo.. anche io ho affrontato i disagi dell agravidanza solo pe rquell’ attimo, per sentirlo piangere per averlo tra le braccia.. ma quell’ attimo non è mai arrivato. Siamo in tante ad avere avuto questa traumatica esperienza-..non sarebbe il caso di avere un po’ più di tatto nel trasmettere spot che ti trafiggono il cuore ogn volta? Pe rfortuna non ho la televisione in casa..