In aumento i ritardi nei pagamenti delle bollette: le Associazioni dei consumatori chiedono all’Autorità per l’Energia più tutele per i consumatori e provvedimenti più chiari e semplici
Gli ultimi dati, diffusi dall’Autorità dell’energia elettricità e servizio idrico integrato, riguardo ai morosi “parlano chiaro”, dicono in una nota congiunta le Associazioni dei Consumatori: “a pesare di più sugli importi dei pagamenti in ritardo non sono le utenze domestiche bensì esercenti, piccole imprese ed enti locali (i disalimentabili)”. Per questo le Associazioni dei Consumatori “esprimono il proprio dissenso verso una regolazione eccessivamente complessa ed invasiva dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico integrato (Aeegsi) e chiedono, invece, provvedimenti più chiari e semplici”.
I provvedimenti proposti dall’Autorità finiscono per rafforzare gli strumenti a disposizione delle imprese e le associazioni dei consumatori lamentano perciò l’eccessiva salvaguardia del rischio di impresa “a fronte di tutele non parimenti efficaci verso i consumatori. I provvedimenti proposti, infatti, faciliterebbero il distacco dell’utenza senza un particolare discrimine rispetto alle cause. È noto, infatti, che spesso gli utenti non pagano alcune bollette per contestarne gli importi ritenuti esagerati o legati ad un comportamento improprio e ingiusto dell’azienda”.
Non si può ignorare, inoltre, il dramma di tante famiglie e consumatori oggi in difficoltà che non pagano, non perché non vogliono, ma perché non possono, sacrificandoli a causa di presunti comportamenti opportunistici che nessuno vuole giustificare”. Da qui scaturisce la richiesta di proposte più appropriate e innovative, che creino una rete di sostegno per chi versa in difficoltà, considerato anche l’aumento delle nuove povertà e delle situazioni di emergenza sociale (dalla nota di Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centroconsumatori, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori).
Si legge nella nota delle Associazioni: “I provvedimenti proposti dall’Autorità rafforzano le misure per chiudere i contatori, mentre il calcolo delle insolvenze ricade tutto sui consumatori in base al sistema indennitario vigente (DCO 477/2014). Secondo i dati dell’Autorità si tratta di un giro di crediti da 2,1 miliardi di euro, di cui il 60% direttamente a carico delle bollette degli utenti. Ad oggi, infatti, il fornitore ha il diritto di sospendere l’erogazione di energia, oltre che di aggiungere i costi sostenuti dalla filiera che incidono su alcune componenti tariffarie finanziate dagli stessi consumatori. Nel mercato libero dell’energia, per ogni fattura non pagata, il venditore uscente può chiedere i soldi al sistema indennitario che provvede poi a rifinanziarlo tramite la Cassa conguagli, mentre al consumatore verranno richieste le cifre tramite l’aggiunta di una mora, il c.d. CMor”.
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