Dopo il fallimento di Aion indagano la Procura di Milano e le Fiamme Gialle di Padova. L’ipotesi: bancarotta fraudolenta.
E’ sempre la Puglia, o meglio il suo sole, al centro delle inchieste che in questi giorni stanno riempendo le pagine dei giornali locali. Dopo il sequestro dei sessanta impianti facenti capo al Global Solar Fund, tra Bari e il Foggiano, è esplosa un’altra bolla. Questa volta parla russo e vale, almeno secondo la Gazzetta del Mezzogiorno, 16 milioni all’anno, vale a dire 50 mila euro al giorno. Soldi che, secondo Massimiliano Scagliarini della redazione di Bari della Gazzetta di Mezzogiorno, finiscono da anni in un forziere lussemburghese intestato alla società russa Renova e da lì, molto probabilmente, in Svizzera.
Una vicenda dove l’epilogo parla di centotrenta impianti costruiti e mai pagati, finiti nella ragnatela di una ventina di società che fanno capo, tutte, al gruppo russo Renova, il cui proprietario è Vicktor Vekselberg, ebreo russo di 56 anni, ex ingegnere in una fabbrica statale di pompe idrauliche, nonchè uomo più ricco di Russia. E fin qua, niente di nuovo sotto il sole di Puglia: i campi fotovoltaici sono stati ceduti alla lussemburghese Aveleos e e le aziende “beffate” aspettano di essere pagate.
La Gazzetta del Mezzogiorno però ha ricostruito, punto per punto, le scatole cinesi e la miriade di società che, spinte dai venti gelidi della Russia, sono arrivate fino in Puglia ad investire. Sopra tutte, Renova, la cassaforte del magnate russo, da cui dipendono una ventina di società attive nel business delle rinnovabili e del gas: Aion (oggi fallita e che fino a poco tempo fa si chiamava Kerself ed era quotata in Borsa e che fa capo alla finanziaria Finmav), Saem (il più grande developer di impianti fotovoltaici del Mezzogiorno), Ecoware (altro developer oggi fallito), Helios (produttore di moduli fotovoltaici anch’esso fallito) ed i veicoli Enfo (società con lo stesso nome ed un numero progressivo che possiedono i parchi realizzati da Saem sulla Murgia e nel Materano) e Sunex (veicoli che invece controllano gli impianti di Torremaggiore, Lucera e San Severo costruiti da Ecoware).
I nomi sono sempre gli stessi e, secondo la Gazzetta del Mezzoggiorno, la Procura di Milano ha avviato le indagini per bancarotta fraudolenta. Il tribunale di Reggio Emilia ha infatti evidenziato operazioni in frode ai creditori durante l’iter per ottenere il concordato preventivo mentre a Padova, già dalla scorsa estate, le Fiamme Gialle hanno iniziato i controlli sui conti di Helios ed Ecoware. Il sospetto, distrazione di fondi dietro ai fallimenti.
Al momento, sempre secondo l’articolo di Massimiliano Scagliarini, risulterebbero indagati dalla Procura di Milano, Igor Akhmerov (presidente di Aion, Ecoware, Helios e delle Enfo, oltre che consigliere di Saem) e Marco Giorgi (presidente di Saem, amministratore delegato di Aion e delle Enfo).
E sempre al momento, le decine e decine di impianti realizzati dal gruppo Renova in Italia risultano regolarmente funzionanti e regolarmente incentivati: producono regolarmente energia e altrettanto regolarmente accumulano gli incentivi erogati dallo Stato italiano.
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