I tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico al lavoro per terminare, entro la fine dell’anno, il nuovo piano energetico che sarà condiviso on line. Nell’immediato, l’Italia sarà sempre più vicina al Texas.
Dopo anni di promesse ecco che il piano energetico nazionale sta prendendo vita nelle stanze del Ministero di via Molise. La novità, pare, è che le 100 pagine del documento saranno condivise on line attraverso il metodo della “concertazione democratica”. Si tratta di capire chi saranno i fortunati prescelti.
Nel frattempo dal Ministero di Passera fanno sapere che il gas e le rinnovabili sono sì strategiche ma solo nel medio periodo. Per essere energicamente indipendenti dovremo puntare sul petrolio (l’82% dei consumi nazionali è attualmente coperto da importazioni) con buona pace delle bollette elettriche (15 miliardi di euro in meno all’anno). Un futuro che, in Puglia e Molise, ha già dato vita ai movimenti “no triv”: sindaci e cittadini sono sul piede di guerra per fermare le trivellazioni in Adriatico.
Alla voce investimenti, si legge nel documento, si prevedono 180 miliardi con la creazione di 25 mila nuovi posti di lavoro. Attraverso – badate bene – la creazione di distretti petroliferi per i quali scatterà la semplificazione autorizzativa. Cinque le aree “prescelte”. Valle Padana, Alto Adriatico, Abruzzo, Basilicata e Sicilia.
Il capitolo consumi nazionali prevede un contenimento del 4% con il 20% da fonti energetiche rinnovabili. Tra gli interventi necessari, anche la modernizzazione e razionalizzazione dei rigassificatori.
Il piano prevede la conferma delle detrazioni fiscali esistenti e nuovi incentivi, oltre alla revisione del processo di autorizzazione per i nuovi impianti e l’armozzazione in sede europea delle tassazioni.
Per ora nessuna traccia del nucleare: per la vecchia Europa non è più conveniente. Solo i paese non Ocse (Cina, Corea, India e Russia) possono ancora permetterselo.
Un pacchetto completo che verrà probabilmente consegnato agli operatori come strenna natalizi a e che per molti non sarà particolarmente gradita.
Leggi qui la bozza del nuovo piano energetico pubblicata su Piazza Mia, il blog di Federico Rendina, giornalista del Sole 24 Ore
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