L’Eurispes traccia il quadro delle abitudini degli italiani per gli spostamenti quotidiani: l’auto privata resta il mezzo preferito
La spesa sostenuta dalle famiglie italiane per il trasporto privato è pari a circa il 13% del proprio reddito complessivo. Lo calcola l’Eurispes nel Libro Bianco sulla Mobilità e i Trasporti, presentato oggi a Roma nell’ambito di Citytech, contenitore d’Idee sulla Mobilità Nuova.
Uscendo dall’Italia, nel 2010 è stato stimato che il valore complessivo del sistema dei trasporti di merci e di persone nel Pianeta ha raggiunto il valore di circa 6.400 miliardi di euro (circa 1.000 euro per abitante del globo). Il 49% del valore è prodotto dal trasporto privato, il 38% dal trasporto delle merci, meno del 13% dal trasporto collettivo (il 2% a breve raggio ed il 10,5% a lungo raggio). La mobilità non motorizzata pesa su questo particolare Pil solo per lo 0,5%. Tenuto conto del fatto che la mobilità nelle aree urbane è ascrivibile solo al trasporto privato e a quello collettivo a corto raggio (nel quale però si collocano anche le mobilità regionali), il peso dell’auto di proprietà si mostra in tutta la sua poderosa prevalenza.
In Italia si contano oltre 600 automobili ogni mille abitanti con i picchi costituiti dalle aree metropolitane di Roma e Firenze che ne registrano oltre 700 ogni mille abitanti. Milano e Roma, due delle tre città campione selezionate dall’Eurispes per questo Rapporto, si collocano all’interno dei primi dieci posti della classifica europea delle città più congestionate. Velocità medie anche inferiori ai 10 Kmh, analoghe ai tempi della prima industrializzazione e tempi di trasferimento che raggiungono rispettivamente oltre 70 ore anno per abitante per Milano e oltre 45 per Roma, si associano a una infrastrutturazione particolarmente deficitaria o, meglio, del tutto sbilanciata sulla viabilità stradale ‘’generalista’’.
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