Come funziona allora questo sistema in un paese famoso più per la produzione di rifiuti che non per il loro riciclo? Una volta inserita la bottiglia di plastica la macchina identifica la bottiglia, la smista in base al colore e alla tipologia e la comprime fino ad 1/3 del suo volume, erogando poi un credito compreso tra 5 fen e 1 mao che in Euro equivalgono a circa 1,2 centesimi. E ogni 15 bottiglie circa si ha diritto a un viaggio gratuito. Una volta inserita la bottiglia di plastica, il credito viene depositato direttamente sulla carta elettronica del viaggiatore in modo rapido ed efficiente, pronto per essere usato in qualsiasi momento.
Al momento Incom, l’azienda che promuove il progetto, raccoglie e processa 50 mila tonnellate di plastica ogni anno approvvigionandosi per lo più dai raccoglitori che rastrellano la plastica per le vie di Pechino. Si stima che, attualmente in Cina, ci siano tra 500 mila e 2 milioni di raccoglitori di bottiglie che vanno di porta in porta facendosi affidare la plastica usata. Un business del riciclo che solo per la Pet vale miliardi di dollari e che potenzialmente potrebbe impiegare un numero di persone inferiore solo al settore dell’agricoltura. Ma non mancano le perplessità riguardo il buon esito dell’iniziativa. In Cina infatti, quello del recupero della plastica è un mercato ad alta concorrenza e i cittadini potrebbero trovare offerte migliori per i loro vuoti a rendere.
E in Italia? Con quasi 3 milioni di pendolari, questa iniziativa potrebbe portare indubbi benefici alle tasche e all’ambiente. Per il momento però siamo fermi ai buoni spesa in cambio di rifiuti: il cittadino inserisce le bottiglie o gli altri materiali di scarto nell’apposito riciclatore e in cambio riceve un buono sconto da spendere nei negozi convenzionati con il servizio.
Commenti Recenti