Secondo i risultati di “Milano Sostenibile – 3° Osservatorio sullo stile di vita dei cittadini” – la ricerca condotta annualmente da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR – il 75% dei milanesi, pari a un milione di cittadini, è coinvolto in prima persona con i temi della sostenibilità, con un +6% rispetto ai dati del 2018 e un +8% rispetto al dato nazionale.
L’indagine prende in considerazione un campione di 800 individui rappresentativi della popolazione milanese. Il target individuato ha un’età tra i 35 e i 44 anni, è laureato, ricopre il ruolo di impiegato, docente e quadro, con una piena conoscenza delle iniziative del Comune. Ai cittadini selezionati è stato sottoposto un questionario che indaga interesse, conoscenza, atteggiamento e comportamenti relativi alla sostenibilità. E i milanesi – nello specifico il 18% – si sono dichiarati disponibili a comprare beni sostenibili nonostante possano costare di più.
Qui di seguito alcuni brand che stanno lavorando per rendere le persone più sensibili e consapevoli nei propri acquisti, cambiando così anche le loro abitudini di consumo.
Patagonia ha lanciato in Italia Patagonia Action Works, una piattaforma digitale per collegare le comunità alle organizzazioni ambientaliste locali che si battono per salvare il Pianeta. Il lancio in tutta Europa segue l’enorme successo ottenuto in Nord America, dove la piattaforma ha visto mezzo milione di persone intervenire per supportare le questioni ambientali, permettendo agli utenti di offrire volontariamente tempo e competenze, partecipare a eventi, firmare petizioni, scoprire eventi locali e fare delle donazioni. La piattaforma online segna un nuovo capitolo nella storia di attivismo di Patagonia, lunga ben 45 anni e che comprende il programma 1% For The Planet, un movimento globale creato dal fondatore di Patagonia Yvon Chouinard e dall’ambientalista Craig Mathews. Il supporto dell’azienda alle organizzazioni ambientaliste ha totalizzato oltre 100 milioni di dollari e ha raggiunto migliaia di gruppi. Molte no profit operano con risorse limitate e, attraverso Patagonia Action Works, l’azienda mira a rendere questi gruppi più efficaci e potenti.
La crescita globale del fenomeno fast-fashion e il progressivo abbassamento del livello qualitativo di un’ampia fetta delle produzioni hanno fatto dell’industria tessile una tra le più inquinanti al mondo. È di fronte a questo preoccupante scenario che debutta il progetto Slow Nature, il nuovo e-commerce dedicato allo shopping multibrand ideato dall’imprenditrice Olga Yanovska Bianchi per riunire in un’unica piattaforma brand accomunati fra loro dall’impegno per la sostenibilità. Grazie a un’accurata opera di scouting di marchi, selezionati con scrupolosi criteri, la piattaforma Slow Nature è riuscita ben presto a raccogliere mille prodotti con un’offerta completa di abbigliamento, intimo, sportswear e accessori per un total look all’insegna della sostenibilità. I criteri di valutazione sono rigorosi: oltre all’elevato standard qualitativo, ogni prodotto non solo deve essere realizzato con tessuti ecologici di origine organica (cotone, lino, canapa, ecc.), riciclata o innovativa, ma deve anche esibire certificazioni che attestino l’effettivo utilizzo di pratiche sostenibili nella produzione. Ultimo requisito, ma non meno importante, il rispetto etico delle condizioni di lavoro di chi ha contribuito alla sua creazione. Tutto all’insegna del motto “People, Planet, then Profit”.
In programma a fieramilanocity dal 17 al 20 aprile 2020, Sì Sposaitalia Collezioni – la manifestazione riservata agli operatori dell’abbigliamento sposa e cerimonia – annuncia il lancio di una edizione davvero speciale. La kermesse porterà infatti – per la prima volta sulla passerella di un fashion show dedicato al bridal&ceremony – le capsule collection ecosostenibili, frutto della collaborazione tra una selezione di maison con altrettanti produttori di tessuti e filati green. Nel suo terzo appuntamento Sì White Carpet by Sposaitalia Collezioni – la sfilata/evento che presenta le visioni più innovative del settore bridal&ceremony – diventa così la vetrina privilegiata del nuovo paradigma ecologico e porta in passerella le creazioni ecofriendly realizzate dalle maison. Aziende produttrici di tessuti e filati dall’anima green sono state selezionate per partecipare al progetto che prende il nome di #SIGREENBRIDAL e che vede nella sostenibilità e nel fare sistema la chiave per l’evoluzione del mercato nel futuro. Tra queste, spiccano i nomi di realtà visionarie e innovative che utilizzano materie prime provenienti da agricoltura biologica, da foreste gestite responsabilmente, da materiali di riciclo e da metodi e tecniche a basso impatto ambientale, e ancora che privilegiano una politica aziendale basata sulla sostenibilità di processo.
WOOLRICH SUSTAINABLE COLLECTION
La Woolrich Sustainable Collection – progettata con Jeff Griffin, fondatore di Griffin Studio – inaugura un nuovo approccio etico, votato alla sostenibilità e alla promozione di un movimento anti-fast-fashion. Per tingere solo 1 kg di tessuto sono necessari circa 200 litri di acqua e il processo di tintura determina quasi il 20% degli scarichi idrici a livello globale. Per contenere questo pericolo, Griffin ha definito un innovativo processo Zero Water lavorando in collaborazione con Majocchi, un produttore di tessuti tecnici per abbigliamento sportivo del Nord Italia. Dalla partnership con Seaqual, un’organizzazione impegnata contro l’inquinamento della plastica in mare, è nata invece l’idea di utilizzare tessuti derivanti dalla plastica raccolta sulle coste spagnole, dove 1.500 pescatori raccolgono i rifiuti e li trasformano in poliestere 100% riciclato. All’interno della collezione, è presente anche la capsule Second Life composta da quattro modelli – disponibili in edizione limitata in solo 120 esemplari – e ispirata al principio di economia circolare che recupera gli eccessi di produzione e dona una seconda vita agli scarti di magazzino. L’obiettivo è quello di eliminare gli sprechi e trasformare il surplus residuo, scartato e indesiderato dell’industria tessile in capi funzionali.
Sempre alla ricerca di nuove strade per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti, Fjällräven ha deciso di estendere l’utilizzo della lana riciclata alla nuova collezione autunno/inverno 2019. Nota come Re-Wool, questa lana proviene da fonti pre e post-consumo di tutto il mondo. È composta da vecchi capi di abbigliamento o avanzi di produzione dell’industria laniera che altrimenti verrebbero buttati via. Una volta raccolta, viene suddivisa per colore, poi sminuzzata, quindi filata nuovamente per creare nuovi capi.
La collezione fall/winter 19-20 di Save The Duck – brand di piumini animal-friendly – è all’insegna delle innovazioni tecnologiche in chiave outdoor. L’ispirazione è l’impresa senza precedenti dello scalatore vegano Kuntal A. Joisher che ha raggiunto la cima dell’Everest con una tuta 100% animal free. Save The Duck ha accolto la sfida di Kuntal e gli ha permesso di scalare le vette più importanti del mondo seguendo i suoi valori, con una tuta realizzata appositamente per lui e senza alcun utilizzo di piuma d’oca. Il parka HERO9 nella foto fa parte della linea Arctic ed è interamente realizzato con materiali e Gore-Tex 100% riciclati e PFC free.
Pensati per chi cerca l’unione autentica con la natura e l’emozione dello sport all’aria aperta come il running, i capi della collezione Rewoolution sono tutti realizzati in lana Merino certificata ZQ, che viene lavorata interamente negli stabilimenti Reda, nel biellese, per dare vita ai tessuti Reda Active. La lana etica, selezionata e lavorata attraverso una gestione sostenibile delle risorse, protegge dalle condizioni atmosferiche più difficili e si asciuga rapidamente. L’abbigliamento Rewoolution diventa così lo strato base ideale per chi si allena all’aria aperta, ma anche per le occasioni più informali.
Pepe Jeans Footwear ha lanciato No.22, una capsule collection di calzature eco-sostenibili che aiuta a ridurre l’inquinamento atmosferico. La tecnologia utilizzata da Pepe Jeans London per realizzare le sneaker No.22 fa sì che gli ossidi di azoto – gas nocivi altamente inquinanti prodotti da autoveicoli, centrali elettriche o caldaie delle nostre case – vengano decomposti e si trasformino in sostanze innocue e non più nocive. Queste nuove sneaker sono ricoperte da una pellicola trasparente in biossido di titanio (TiO2) che, esposta ai raggi UVA, elimina fino all’80% dei NOx che entrano in contatto con la superficie della scarpa. La capsule No.22 fa parte del programma TRU-BLU di Pepe Jeans London per promuovere lavorazioni ecologiche e positive per l’ambiente.
100% vegana, la sneaker Atlanta di Ecoalf è realizzata con il 59% di PET riciclato da bottiglie di plastica e il 41% di Sorona, un innovativo poliestere ottenuto dalla fermentazione del glucosio e dalla lavorazione dei semi di mais. La suola Vibram Ecostep è composta da gomma riciclata.
Fonte: Speciale sostenibilità Amica – Moda – News https://www.amica.it/2019/11/17/ecosostenibilita-progetti-green/
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