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Fondi Ue, l’Europa spinge l’accesso dei liberi professionisti a Horizon 2020 e Cosme
Incentivi-Europa1-300x300L’Europa spinge sui liberi professionisti, considerati un “driver dell’economia”, e accelera sul Piano d’azione imprenditorialità 2020, puntando ad aprire il Forum sulle libere professioni entro il 2015, come annunciato dalla stessa Commissaria Ue all’industria Elzbieta Bieńkowska. L’idea di Bruxelles, che coinvolge oltre 3,7 milioni di soggetti in Europa, è che “i lavoratori autonomi, le partite Iva, possano e debbano accedereagli 80 miliardi di fondi di Horizon 2020 e agli oltre 2,4 miliardi del programma Cosme” afferma all’Adnkronos Laura Caserta, membro dei Gruppi di lavoro di Esrif-European Security Research Innovation Forum.

“Sull’impiego dei Fondi Ue c’è stato da parte della Commissione europeaun cambiamento epocale, ora non sono più appannaggio solo dei grandi enti di ricerca o delle grandi imprese” evidenzia l’esperta indipendente della Rea-Research Executive Agency, l’Agenzia esecutiva per la Ricerca della Commissione Europea in cui Caserta è valutatrice delle richieste di finanziamento. “I liberi professionisti -spiega Caserta- sono ritenuti dall’Ue strategici perchè portatori di conoscenza e parliamo di ingegneri, geometri, avvocati, architetti, geologi, giornalisti, agronomi o commercialisti”.   

I Fondi Ue, “sono infatti ora destinati anche ai liberi professionisti, agli studi professionali attraverso i bandi europei come Horizon 2020, Cosme e le Programmazioni regionali e nazionali 2014-2020” continua Laura Caserta che mercoledì prossimo discuterà il tema in un workshop promosso dalla Camera di Commercio di Grosseto. “L‘attuale Governo italiano sta lavorando molto bene,coprendo un forte gap pregresso sul fronte dei fondi europei ma, mentre in Europa il libero professionista è ormai al centro del dibattito, in Italia -aggiunge- il focus sui lavoratori autonomi, sulle partite Iva non è ancora ben acceso e solo i cultori della materia stanno analizzando questo aspetto”. Ma qualcosa si sta muovendo anche da noi. “Il nostro Paese -sottolinea Caserta- sta studiando soluzioni per far accedere i liberi professionisti ai 40 miliardi di euro di Fondi strutturali e Fondi di investimento destinati all’Italia attraverso la Politica di Coesione, ma serve una regia forte”.

E dunque, l’Europa ha “una sua strategia definita sui liberi professionisti, l’Italia la sta mettendo a punto. Ciò che sarebbe auspicabile -dice Caserta- è coordinare ministeri, Regioni e Autorità di gestione dei bandi per spingere al massimo progetti innovativi che arrivano dal segmento produttivo dei lavoratori autonomi e indirizzarli verso i prossimi bandi”. Dunque, per Caserta “è importante il sostegno pu bblico per la partecipazione dei liberi professionisti ai bandi per i fondi europei” ma per questo, ribadisce, “serve una regia centrale che al momento non sembra attivata”. A muoversi da noi, a sostegno dell’accesso ai fondi europei da parte dei liberi professionisti “al momento sono solo le Casse di previdenza degli ordini professionali tecnici” e, quello che va superato, conclude Caserta, “è anche il forte gap di informazione e di sostegno anche alle micro imprese”.