Al via una campagna social contro il Sistri, il sistema per la tracciabilità dei rifiuti praticamente mai decollato. #Stop allo zombie, l’hastag lanciato da Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano.
Doveva essere un sistema per, “semplificare le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestire in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell’illegalità”. Così si legge sul sito del Ministero dell’Ambiente a proposito del Sistri, il tanto discusso sistema di tracciabilità dei rifiuti nato nel 2009 per iniziativa del Ministero stesso nell’ambito di un progetto più ampio che prevedeva la modernizzazione della Pubblica Amministrazione a vari livelli.
Le cronache giudiziarie che seguirono parlarono poi di 400 milioni spesi per un sistema mai entrato in funzione e a indagare fu la Procura di Napoli che nell’aprile del 2013 sequestrò 10 milioni di euro, di cui 7 bloccati a Selex Service Management, l’azienda del gruppo Finmeccanica. Tre le persone allora in carcere, Sabatino Stornelli (ex Ad Selex Management), Maurizio Stornelli e Francesco Paolo Di Martino.Tra gli arrestati anche l’ex sottosegretario Carlo Malinconico.
E non bastarono le inchieste giudiziarie per decretarne la fine. Tant’è che oggi il sistema, sia pur malandato, continua a far discutere e a creare problemi ad autotrasportatori, associazioni e addetti ai lavori. Un “morto vivente” che arreca più danni che benefici. Almeno secondo Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano che hanno lanciato una campagna attraverso i social network per dire “Stop allo zombie Sistri”. Le associazioni invitano tutti gli addetti ai lavori ad unirsi all campagna per richiedere la sospensione del Sistri attraverso l’hashtag #StopSistri.
#StopSistri Spesi 146 mln per le attrezzature da installare sui #camion, ma il sistema non funziona! http://t.co/XVQ1rb0HfX
— ASSOTRASPORTI (@ASSOTRASPORTI) 28 Maggio 2014
Ai problemi di natura tecnica e burocratica sull’applicazione e la sanzionabilità del sistema, fanno sapere le due associazioni, si è recentemente aggiunta la delibera sulla mancata regolarità del contratto di gestione. Infatti, l’Authority ha contestato l’appalto avvenuto senza gara stipulato tra il ministero dell’Ambiente e la società Selex del gruppo Finmeccanica, aggirando gli obblighi di concorrenza.
’’Il Sistri va sospeso per fare chiarezza – afferma il presidenteAssotrasporti Secondo Sandiano – Perché le aziende devono pagare per un servizio inefficiente e non funzionante, ancor peggio se chi lo gestisce non rispetta le regole?’’. Per il presidente di Azione nel Trasporto Italiano Renzo Erbisti “in un settore critico come quello dei trasporti il Sistri sta generando costi ed adempimenti burocratici gravosi per l’autotrasportatore, che rendono la sua sopravvivenza nel comparto ancora più difficile’’. “L’aver speso 146,7 milioni in attrezzature da installare sui veicoli come chiavette usb e scatole nere, ad oggi non funzionanti, non può essere il motivo per imporre ai trasportatori di installarle’’, concludono i presidenti delle due associazioni, considerando che “a fronte di un contratto assegnato in segreto, senza alcun riscontro normativo, lo Stato ha contribuito solamente con 29 milioni, già a carico dei contribuenti’’.
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