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Pubblicato il nuovo rapporto di Europol sui crimini ambientali: non solo traffico illecito di rifiuti pericolosi ma anche di rifiuti elettronici. Sempre più stretto il legame tra criminalità organizzata ed economia legale.

Electronic waste export to Nigeria.“Threat Assessment 2013 on Environmental Crime in the EU” è il nuovo report di Europol sul crimine ambientale in Europa. Una minaccia, secondo l’Agenzia Investigativa Europea, per la salute dei cittadini europei ma anche per chi svolge la propria attività nell’ambito dell’agricoltura e della pesca. Un’attività criminale che sfrutta il regime di libero scambio e circolazione che vige in Europa e che è ormai diventata una realtà comune a tutti i paesi dell’Unione Europea. Un ampio spettro di reati che vanno dalla semplice frode, all’utilizzo di documenti e certificazioni false. Tra i crimini più rilevanti, secondo Europol, ci sono il traffico illecito di rifiuti e quello delle specie in via di estinzione.

Nonostante i suoi legami intrinsechi con l’economia legale, il traffico di rifiuti illeciti è’ solo parzialmente investigato e ancora poco noto, rispetto all’entità del fenomeno. Per esempio, nel rapporto, si evidenzia come il gruppo del crimine organizzato italiano è impegnato nel fornire servizi di gestione dei rifiuti sia al settore privato, che al settore pubblico. Il crimine organizzato però risulta “affiancato” da società del tutto lecite impegnate sul fronte dello smaltimento. Il che vuol dire, secondo gli investigatori di Europol, che due sono le dimensioni del fenomeno ormai note: una ufficiale e una criminale. Questo comporta naturalmente diversi approcci nelle indagini e nella persecuzione di questi reati, sia a livello internazionale che locale. I trafficanti di rifiuti sfruttano l’assenza di regimi di controllo standardizzati validi in tutta l’Unione e utilizzano documentazione falsa come aspetto fondamentale del loro modus operandi.

Un’altra emergenza tracciata da Europol è il traffico di rifiuti elettronici verso l’ Africa e, in misura minore, verso l’Asia. Il rifiuto elettronico è diventata una sorta di commodity, commercializzata per il valore dei metalli e delle risorse contenute, utilizzate soprattutto nelle economie emergenti dell’Africa occidentale e di una parte dell’Asia.

Infine l’Unione Europea rimane uno dei più importanti mercati per il traffico di specie in pericolo e attrae gruppi criminali organizzati altamente specializzati, al servizio di un mercato di nicchia. 

Leggi qui il report di Europol “Threat Assessment 2013 on Environmental Crime in the EU”