In Francia la Corte UE boccia gli incentivi francesi all’energia eolica perchè ritenuti “aiuti di Stato” mentre la Germania sarebbe sotto accusa per la defiscalizzazione energetica “verde”.
Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, l’Unione europea starebbe per avviare un accertamento di leggittimità sulle esenzioni fiscali concesse dalla Germania alle aziende per favorire la conversione dalle fonti energetiche fossili a quelle derivanti da energie sostenibili, perchè violerebbero le regole di concorrenza dell’Unione. Il settimanale, senza citare le fonti, riporta che l‘ufficio legale della Ue avrebbbe messo sotto osservazione, dopo l’avvio del procedimento da parte di Bruxelles che sarebbe avvenuto lo scorso mercoledì, le politiche di defiscalizzazione di Berlino e che il commissario Joaquìn Almunia aveva affermato potrebbero violare le norme UE.
La messa in discussione delle esenzioni fiscali concesse alle aziende forti consumatrici di energia tedesche, come quelle dell’acciaio, dei prodotti chimici, del vetro, del cemento e dei materiali da costruzione, qualora venisse stabilita la loro illegittimità, potrebbe obbligare le aziende a dover pagare milioni di euro di arretrati. Il conto, sempre più salato, delle esenzioni lo stanno pagando le famiglie tedesche attraverso i sussidi ai produttori di energie rinnovabili, mentre le aziende, per non danneggiare la loro competitività sui mercati internazionali sono state ‘aiutate’ con una fiscalità più generosa.
Anche in Francia la Corte dell’Unione Europea ha messo sotto accusa il” meccanismo francese di finanziamento dell’obbligo di acquisto dell’energia prodotta da impianti eolici perchè ritenuto intervento dello Stato o meglio risorse statali”, peraltro in contrasto con la legislazione comunitaria. Secondo l’avvocato generale della Corte di Giustizia europea, Niilo Jaaskinen, l’obbligo di acquisto dell’energia eolica a un prezzo superiore a quello di mercato da parte dei distributori che gestiscono la rete genera costi supplementari per i distributori compensanti integralmente dai consumatori finali. Ma non solo. Secondo Jaaskinen il sistema incentivante potrebbe addirittura essere in contrasto con le norme del mercato interno liberalizzato dell’energia elettrica, le quali mirano a offrire ai consumatori una vera scelta a prezzi concorrenziali. Infatti, secondo l’avvocato generale, “l’onere diretto a finanziare l’obbligo di acquisto dell’energia eolica a un prezzo superiore grava su tutti i consumatori di energia in Francia, indipendentemente dal fatto che acquistino o meno energia verde”.
Il Consiglio di Stato si è a questo punto rivolto alla Corte di Giustizia UE, che potrebbe adesso accogliere il parere dell’avvocato generale. Se così fosse, sarebbero a rischio i meccanismi incentivanti della maggior parte dei paesi europei.
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