Come cambiamo le abitudini di acquisto e i comportamenti degli italiani in tempo di crisi: bike sharing, carpooling e bookcrossing diventano un modo per risparmiare
Non solo prezzo e qualità. A condizionare le scelte dei consumatori tra gli scaffali dei supermercati e dei negozi italiani anche l’ambiente e l’innovazione. Lo rileva un’indagine svolta da Eurispes e Focus, in collaborazione con Dacia. La ricerca è stata realizzata attraverso un questionario on line compilato da 2.696 persone appartenenti alla community dei lettori di Focus.
In particolare la tutela dell’ambiente è una caratteristica che interessa la maggior parte dei consumatori (76,8 per cento) che la ritengono molto e abbastanza importante rispettivamente nel 26,1 per cento e nel 50,7 per cento dei casi. Allo stesso modo l’innovazione associata al prodotto influisce per il 78 per cento dei casi nell’acquisto (“molto” per il 24,1 per cento, “abbastanza” per il 53,9 per cento).
“Per gli italiani – ha affermato il presidente di Eurispes Gian Maria Fara – si è chiusa un’epoca . L’era dello spreco dalla quale stanno faticosamente cercando di uscire dopo un lunghissimo periodo vissuto nella convinzione di poter contare su una crescita ininterrotta”.
Tuttavia, secondo Fara, non tutto il male viene per nuocere. “La crisi – spiega – sta evidentemente rimettendo in discussione modelli di consumo, valori, atteggiamenti. C’è una maggiore oculatezza in tutti gli atteggiamenti e questo mi sembra un dato fortemente positivo”.
La sostenibilià, e quindi impatto a lungo termine sull’ambiente, è un fattore determinante nel successo di un prodotto presso i consumatori nel 70 per cento dei casi, mentre il rispetto dell’ambiente associato alla marca lo è nel 64,7 per cento.
Le donne sono coloro che confermano questa tendenza in maggior numero, tanto che un terzo degli uomini intervistati dichiara di aver mutato poco o per nulla le proprie abitudini di consumo, contro un quarto delle donne. I single affermano di aver mutato molto i propri comportamenti d’acquisto nel 14,8% dei casi, contro il 24,1% delle coppie senza figli, il 23,6% dei nuclei monogenitore ed il 21,5% delle coppie con figli.
L’impatto della crisi economica sui consumi si è tradotto in una maggiore oculatezza anche per chi, degli effetti della difficile congiuntura economica non risente affatto. Informarsi sulle caratteristiche di un prodotto o un servizio prima dell’acquisto è un’abitudine diffusa nel 77,3% dei casi (‘sempre’ 40,4% o ‘spesso’ 36,9%); mentre il giudizio degli altri consumatori influisce solo per il 48,8% (‘spesso’ 39%; ‘sempre’ 9,8%).
Infine, tra le forme di ‘consumo intelligente’, quella maggiormente sperimentata resta anche quella più ‘navigata’ del prestito libri in biblioteca, a cui dichiara di fare riscorso il 74,9% degli intervistati. Seguono, la condivisione di un mezzo di trasporto e quello di beni e servizi, come ad esempio una casa vacanza. Il bike sharing è utilizzato dal 14,2% degli intervistati, il car sharing dal 9,7%, il carpooling dal 9%. Lo scambio di case per le vacanze è stato utilizzato dal 6,2% del campione.
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