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Un’articolo de il Giornale a firma del vice direttore, Nicola Porro, parla di “una nuova spremitura” al fotovoltaico. Se la cosa fosse confermata ancora una volta nessun beneficio per le tasche dei cittadini ma solo un nuovo introito per lo Stato.

“Con una mano ti dò, con l’altra ti levo” e, ancora una volta, a beneficiarne è lo Stato. Questa volta non stiamo parlando del conto energia (la forma di finanziamento al fotovoltaico nda) ma di una nuova forma di tassazione che, secondo quanto ha riportato Nicola Porro su Il Giornale di sabato 15 maggio, il Governo vorrebbe applicare agli interessi passivi pagati attualmente dagli operatori per il finanziamento concesso loro dalle banche. O, per meglio dire, vorrebbe rendere indetraibili questi interessi che, secondo i conti del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, rappresenterebbero un bel bottino: ben 500 milioni di euro. Ecco allora che, dopo aver concesso incentivi da capogiro nei primi anni delle vacche grasse del settore, arrivano i tecnici del ministero con la ricetta giusta per rispettare il contratto stipulato con i produttori (il conto energia è da ritenersi a tutti gli effetti tale) ed essere comunque sicuri di avere il tornaconto per le casse dello Stato. Gli interessi alle banche vanno pagati e allora perchè non metterci le mani. Del resto i produttori di energia rinnovabile sono quelli che hanno avuto di più, perlomeno secondo gli altri produttori di energia convenzionale. Anzi, hanno addirittura goduto di ben due benefici: l’incentivo statale e lo sgravio fiscale. Tertium non datur.

Come al solito però è  cambiare le regole in corsa d’opera che non è corretto e soprattutto scoraggia gli investitori. Peraltro, proprio gli investimenti sugli impianti fotovoltaici sono stati per anni presi d’assalto dagli operatori stranieri con buona pace dei vari premier dei Governi, in primis Berlusconi, che ora potrebbero invitarli a “restituire” quanto ricevuto. “Erano investitori solo interessati alle rendite finanziarie“, ha dichiarato a Milano Finanza anche l’ex Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini: “Gli investitori utili”, secondo Clini, “sono quelli interessati alle tecnologie, ad esempio i giapponesi che guardano al solare termodinamico o i cinesi con gli inverter e la componentistica”. Investitori utili o meno anche Clini non è contrario alla tassazione a posteriori delle mega rendite del fotovoltaico e l’intervento di “spremitura”, se attuato dai tecnici dei Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico, potrebbe interessare i prossimi dieci anni. “Troppi errori compiuti nel passato” ha ribadito l’ex Ministro che ai tempi delle vacche grasse ricopriva il ruolo di direttore generale del Ministero dell’Ambiente, a cui è tornato in questi giorni.

Per usare il Porro pensiero che su Il Giornale cura il blog “la zuppa di porro”, ecco servito un bel minestrone su cui ancora non ci sono certezze ma solo ipotesi giornalistiche. Unica certezza è che, con lo zuppone riscaldato, ci stanno presentando un conto un po’ troppo salato o quantomeno non hanno nessuna intenzione di ridurlo.

”Oggi il costo dell’energia in Italia e’ piu’ alto rispetto a tutti gli atri partner europei e internazionali”, ha dichiarato stamane Enrico Letta  intervenendo al Senato nel corso dell’informativa sul prossimo consiglio europeo. E allora, abbassiamolo con altre tasse perchè, comunque vada, la pancia dello Stato è sempre piena. Sicuramente le nostre bollette non ne beneficieranno.

Leggi qui l’intervista dell’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini a Milano Finanza

Sullo stesso argomento leggi anche l‘articolo di Gionata Picchio su “Il Fatto Quotidiano”