Usiamo per la ricostruzione quei 5 miliardi che noi utenti elettrici italiani paghiamo alla camorra del fotovoltaico: così Franco Battaglia su Il Giornale del 2 giugno.
A pochi giorni dalle dichiarazioni del Ministro Corrado Clini sul piano nazionale di messa in sicurezza del territorio, ecco arrivare puntuale la risposta del Professor Franco Battaglia che sulle pagine del Giornale di Alessandro Sallusti, propone come uscire dall’emergenza.
E poichè, secondo il Ministro dell’Ambiente ci vorranno quindici anni per mettere in sicurezza l’intero paese, il professor Battaglia ha da subito la ricetta per trovare i fondi necessari alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto: “sequestrare gli oltre 5 miliardi che noi utenti elettrici comunque pagheremo sulle nostre bollette, dare ai clan del fotovoltaico 800 milioni per la stramaledetta produzione elettrica (che così pagheremmo loro, com’è giusto, a prezzo di mercato) ed impegnare ciò che rimane, cioè oltre 4 miliardi, per rifondere i danni del terremoto”.
E poi, diciamolo, se ci fosse stato lui (il nostro presidente del Consiglio, quello eletto dal popolo ndr) altro che 50 milioni a favore dei terremotati. La Confindustria ha stimato in 5 miliardi i danni causati dal terremoto in una delle zone più produttive del Paese e il Governo dei tecnici (quello che gli italiani sono sempre meno propensi a sopportare) non sa neanche fare i conti.
Un Governo di rimandati in matematica e di bocciati su futuro e prospettive per questo disastrato Paese. “Nessuno può scongiurare i danni che faranno i terremoti dei prossimi 3 anni“, dice Franco Battaglia, “ma se non si mandano a mare tutte le scelte pazze fatte fino ad ora, che hanno sottratto risorse alle vere e uniche azioni di prevenzione, ci toccherà subire ferite sempre più profonde“.
I fondi che buttiamo per i pannelli ammontano a 5 miliardi: proprio quanto i danni del sisma. Farebbe meglio all’ambiente investirli nell’emergenza (Franco Battaglia, autore de “L’illusione dell’energia del sole” e “Energia nucleare? Sì, per favore”)
In effetti Silvio Berlusconi (quello che ha voluto dare fiducia a chi con una vergognosa manovra di palazzo lo ha spodestato) i conti li sapeva fare e, pure per bene.
Pensiamo al dissesto idrogeologico di questo Paese. Nel 2000 l’Autorità di Bacino del Po pubblicò un rapporto che prevedeva un intervento di 14 mila miliardi di vecchie lire cioè 7 miliardi di euro. La stessa cifra destinata alla costruzione del Ponte sullo Stretto di cui ad oggi sono già stati spesi quasi 2 miliardi di euro in consulenze per un progetto che non ha mai visto la luce. Il dissesto idrogeologico – e non solo – invece è sotto gli occhi di tutti. Secondo Battaglia, chi doveva occuparsene, ad esempio Corrado Clini , allora già funzionario del Ministero dell’Ambiente, “ha continuato a menarla coi cambiamenti climatici e gli impianti fotovoltaici“.
Già, bell’esempio davvero, speculare sulle tragedie altrui per perpetuare una campagna che va avanti da anni e che probabilmente non fa neanche più notizia se non sulle pagine del quotidiano di Sallusti.
Leggi qui l’articolo di Franco Battaglia
Se non ci fossero personaggi come il prof. battaglia gli scrittori avrebbero meno argomenti per popolare i propri diari 😉
Ciao Fede, mi hai dato un’idea per il libro che sto scrivendo…..anche se ti dirò è creatività sprecata.
Buona giornata e buon lavoro
Lucia
Buongiorno Lucia,
condivido le tue valutazioni al 100%
Attenta però che, tra virgolettati e corsivi,se non fosse stato per il periodo finale, avrei fatto fatica a distinguere la tua posizione da quella del Prof. Battaglia!
E questo credo tu non lo voglia, vero?
In ogni caso, la campagna contro il fotovoltaico mi pare tutt’altro che finita. Al contrario, a fronte degli indubbi eccessi che si sono registrati (ma che sono stati così utili a sbloccare una situazione!), vi sia ora la tendenza a scaricare su questo settore ogni possibile critica, volta a distinguere le politiche “green” sbagliate da quelle “altre” virtuose. Salvo scoprire che anche su ogni altro settore (eolico, biomasse, idroelettrico, ecc …) prosperano schiere di contrari più o meno organizzati in agguerriti comitati, o fondamentalisti difensori dell’ambiente che di tutt’altro si occupano salvo che porsi il problema di come rendere possibile una concreta politica di difesa dell’ambiente.
Unico dato positivo, in questo scenario, mi pare sia l’atteggiamento dell’attuale Governo sulla volontà di proseguire con una politica di incentivi fiscali in tema di risparmio energetico.
I migliori saluti.
Mirco Mascagni