(ANSA) – CARLOFORTE (CARBONIA IGLESIAS), 9 OTT – ”Pagheremo un caro prezzo lo straordinario boom del fotovoltaico in Italia, che gia’ nel 2011 pesa 3 miliardi di euro l’anno, scaricati nelle bollette, sia domestiche che industriali, con la parte A3 della tariffa”. A dirlo, nella giornata di chiusura del ‘Carloforte Green Workshop, e’ il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli, che in questa assise si e’ definito ”un amico verde del petrolio”.
Una “breve” di agenzia lanciata ieri dall’ANSA su cui riprendo, per la rubrica “Le notizie hanno la memoria corta” i dati dell’Authority che stimano, da qui ai prossimi venti anni, incentivi pubblici fino a 170 miliardi. Se si parla però di grid parity, quando cioè l’energia solare costerà come quella tradizionale, tutto ciò potrebbe venire meno:: il 2013 secondo gli esperti è la data in cui l’Italia, almeno nel settore residenziale, raggiungerà questo importante traguardo. Secondo un articolo di Stefano Agnoli, pubblicato sul Corriere della Sera del 26 settembre l’obiettivo “grid parity” pare destinato a slittare un po’ più in là. Secondo Agnoli: “sono e resteranno le cosidette “externalities” a spingere in avanti il fatidico momento. I costi del sistema elettrico, la rete e la necessità di rimanere collegati ad essa, la distribuzione, sono tutti elementi che comportano oneri rilevanti”.
Quindi, sia in un caso che nell’altro, gli italiani continueranno a pagare gli incentivi e a non capire se dotarsi di un sistema fotovoltaico, ad esempio sul proprio tetto di casa, sarà conveniente oppure no. I prezzi dei moduli fotovoltaici sono diminuiti del 20% ma questa è un’altra storia che a nessuno piace raccontare e che sarà l’argomento di un post dei prossimi giorni.
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