Il Presidente della Corte dei Conti inaugura l’anno giudiziario 2013 in Molise: il proliferare di impianti eolici che deturpano il paesaggio sono una delle emergenze per la regione dove si è appena insediata la Giunta di Paolo di Laura Frattura. Un estratto dal nuovo libro di Lucia Navone, “Il sole, le ali e la civetta”, in libreria dall’8 maggio.
L’eolico selvaggio insieme ai costi della politica, agli sperperi di denaro pubblico, ai finanziamenti e ai contributi ottenuti con documenti falsi, sono solo alcuni dei punti della relazione del presidente della Corte dei Conti, Michael Sciascia, illustrata venerdì scorso in occasione della tradizionale cerimonia d’apertura dell’Anno Giudiziario 2013. E non è solo il presidente della Corte dei Conti a lanciare l’allarme.
“E poi c’è anche il Molise che stanno uccidendo
Bombardato come un gruviera
Se non voti ti fai del male
Da quei fantasmi eolici che muovono il vento
Se non voti ti fai del male
E se ne va un altro pezzo
la fine dei paesaggi”
Così cantava Adriano Celentano in “Ti fai del male”, un brano inedito composto nel febbraio del 2013 per invitare al voto. E lo fa citando il Molise, “regione bombardata come una gruviera da quei fantasmi eolici che muovono il vento”. Una storia raccontata oggi dal Molleggiato che parte da lontano in una terra di rara bellezza: 4500 chilometri quadrati di montagne e colline che scendono fino a uno dei mari più puliti d’Italia, dove borghi e siti archeologici convivono con parchi nazionali unici al mondo. Una regione letteralmente invasa dai fantasmi eolici che di notte diventano piccole lucciole rosse. Ben 436 sono le pale del vento installate dal 2007 ad oggi, mentre sul tavolo degli Assessorati in Regione giacciono ancora tra le duemilacinquecento e le cinquemila domande. Più di una per chilometro quadrato.
Numeri spropositati soprattutto se si pensa che già oggi, con le torri installate, il Molise produce il 72 per cento dell’energia di cui ha bisogno. Se alle pale si aggiungono poi il termoelettrico (Sorgenia ha una centrale a Termoli), l’idroelettrico e il fotovoltaico, i trecentomila molisani (poco più di un quartiere di Roma), possono vantare il record di produzione di energia per il 110 per cento. Da solo, il piccolo Molise, può dire di aver centrato gli obiettivi del Protocollo di Kyoto: nel 2020 produrrà il 20% da energia rinnovabile così come l’Unione Europea ci chiede. Un primato di cui però resta ben poco nelle loro tasche. Secondo l’Istat il reddito medio di un abitante di questa regione è tra i più bassi in Italia: 15 mila euro a famiglia con un meno 0,2% dal 2008 ad oggi (contro un +0,4% a livello nazionale).
Per dirla con le parole del sindaco di Capracotta, Antonio Monaco: “Già abbiamo tanti guai, ci mancava solo Celentano a denigrare la nostra Regione”. Guai portati dal vento che ora spetta alla prossima giunta cercare di risolvere. Dopo la deregulation del governatore uscente Michele Iorio (centrodestra) che dal 2001 ha governato la regione, la nuova giunta di centrosinistra, guidata da Paolo Di Laura Frattura, si è già impegnata per rivedere la normativa e mettere un freno alla proliferazione di pale eoliche. Si tratterà di capire se gli interessi di Frattura in campo energetico (risultava nel Consiglio di amministrazione di una società a cui è stata rilasciata l’autorizzazione per costruire un impianto e biomasse e da cui ha dichiarato di aver ceduto le proprie quote) saranno super partes. Rimane il fatto che la neo Giunta guidata da Paolo Frattura ha una compagine politica piuttosto articolata e l’Italia dei Valori conta numeri importanti. E nel programma elettorale dell’Italia dei Valori l’eolico rimane il cavallo di battaglia per combattere la crisi economica del Molise.
L’articolo è estratto dal capitolo “Molise, il parcheggio miliardario dell’eolico”, tratto dal libro di Lucia Navone, “Il sole, le ali e la civetta”, in uscita in libreria l’8 maggio.
Magari fosse solo il Molise sotto attacco sull’eolico!!
Basta prendere l’autostrada Napoli-Bari ed uscire a Candela, direzione Melfi. Fa impressione.O posizionarsi presso altri crinali montuosi tra la Puglia e la Campania.
Nel 2007 il MIBAC (Ministero per i beni e le attività culturali) pubblicò delle linee guida per la progettazione e la valutazione paesaggistica degli impianti eolici. Fa quasi tenerezza!! Nessuno le ha lette o se qualcuno le ha lette le ha prontamente rimosse!!
Qualcuno dirà: meglio un generatore eolico che una centrale elettrica turbogas da 700 MW!!Su questo siamo d’accordo, ma anche i generatori eolici vanno realizzati con criterio, SPECIALMENTE QUANDO PAGHIAMO GENEROSI INCENTIVI E L’ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA ALCUNI IMPIANTI VA PERSA A CAUSA DEI “COLLI DI BOTTIGLIA” DELLA RETE ELETTRICA NAZIONALE!!!
Diciamo che il Molise è l’ultima delle vergogne. Come al solito non è sbagliato il cosa ma il come…..