Due fabbriche, centinaia di operai, una produzione destinata al nuovo comparto delle rinnovabili e, una crisi in corso. Questi gli elementi in comune tra Elettronica Santerno, produttore italiano di inverter con sede a Imola e, la ex ISI, ora Easy Green, produttore italiano di moduli fotovoltaici. Insieme, le due produzioni, fanno filiera, filiera italiana: gli inverter convertono la corrente continua in corrente alternata, il modulo trasforma l’energia dal sole in energia elettrica e, insieme, fanno funzionare un impianto fotovoltaico.
Due storie lontane che hanno in comune l’incertezza del proprio destino: per Elettronica Santerno domani scade il mandato conferito dal Gruppo Carraro a Morgan Stanley per la ricerca di acquirenti sia industriali che finanziari; per la ex ISI oggi si è riunito il consiglio di amministrazione per decidere se partecipare all’asta dell’11 ottobre.
Per rilevare la ex Electrolux, fallita sotto una montagna di debiti e messa all’asta per 12,6 milioni di euro, occorre un sostegno finanziario adeguato. Almeno 20-30 milioni di euro che i nuovi soci di Easy Green non possono accollarsi interamente. La nuova proprietà ha infatti chiesto aiuto alle banche che però stanno ritardando i tempi e il timore, adesso, è che l’asta vada deserta e con essa sfumi una delle ultime possibilità di rilanciare l’attività dell’azienda e, quella dei suoi lavoratori.
Per Elettronica Santerno, fiore all’occhiello della produzione italiana con prodotti riconosciuti in tutto il mondo, fondata da uno dei pionieri del fotovoltaico italiano, Sergio Zanarini e, poi ceduta al Gruppo Carraro, sono troppe le perplessità espresse dai sindacati Fim, Fiom e Uilm che, nei giorni scorsi, hanno chiesto un incontro con la proprietà. Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, pagine di Imola, all’orizzonte ci sarebbero quattro possibili compratori, sia italiani che stranieri. Questi i primi risultati dello studio di Morgan Stanley che verrà presentato domani alla dirigenza del Gruppo Carraro «Il capo del personale del gruppo ha ribadito la volontà di vendere l’Elettronica Santerno per potersi concentrare sulla vocazione primaria di Carraro, ossia le trasmissioni meccaniche – riporta il Resto del Carlino. Tutto quanto prodotto da Elettronica, compresi gli inverter per gli impianti fotovoltaici, non rientra quindi nel business tradizionale di Carraro”.
E pensare che, solo un anno fa, Elettronica Santerno era tra i promotori dell’Accademia Italiana del Fotovoltaico per lo sviluppo della filiera italiana del fotovoltaico a cui aderirono i più importanti produttori del mercato. Oggi i pezzi di quella filiera si stanno perdendo per strada ma sembra che nessuno voglia accorgersene.
Da Imola, a Scandicci, fino all’operosa Brianza, le “fabbriche in scadenza” sono tante: la storia continua e il blog bianco, rosso e green economy continuerà a raccontarla.
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