Dopo le tappe di Veneto, Lombardia, Molise e Toscana e le ottime risposte da parte del territorio, dei media, del pubblico e della società civile, “Il sole, le ali e la civetta” in Puglia va deserto. A parole, tutti si sono dichiarati contro lo scempio del territorio e la malagestione delle energie rinnovabili, ma nei fatti nessuno si è presentato per un confronto aperto e civile in una regione che ha vissuto anni turbolenti su questo fronte.
Due le tappe previste in Puglia: il 28 marzo a Caprarica e il 29 a Lecce. Due gli appuntamenti andati completamente deserti nonostante le oltre 50 adesioni ufficiali sulla pagina di Facebook dell’evento, il dichiarato interesse da parte di operatori del settore, associazioni ambientaliste e non solo, assessori all’Ambiente di Comuni interessati dalla costruzione di impianti eolici e fotovoltaici, sindacati e privati cittadini. La cosidetta società civile insomma di cui ho raccontato nel libro, “coinvolta” direttamente sul fronte della legalità e della tutela dell’ambiente e la cui voce merita rispetto e attenzione.
Tante parole (e qualche promessa) che nei fatti non sono state mantenute. E se questo libro, come ho scritto più volte, è la storia di una promessa non mantenuta, anche in Puglia la storia si è ripetuta. Tanti non vogliono l’energia pulita o quantomeno non la vogliono per come è stata pensata e concepita sul loro territorio, ma poi non concedono interviste ufficiali (penso agli amministratori), né tantomeno si siedono a un tavolo per un confronto o uno scontro. Un segnale insomma. Perché l’indifferenza può sconcertare, ma è pur sempre un segnale. Soprattutto se a provocarla è un messaggio scomodo.
E’ forse più semplice essere a favore o contro (almeno a parole) alle energie rinnovabili e farne delle bandiere ideologiche, piuttosto che cercare di comprendere come sono andate le cose alla luce dei fatti. Del resto i numeri parlano chiaro. Almeno in Puglia. Dodici miliardi e mezzo gli investimenti arrivati nella quarta regione italiana per produzione di energia rinnovabile e due miliardi di giro d’affari per la sola installazione di impianti fotovoltaici. Miliardi di euro che sono passati per questa regione senza fermarsi, almeno così pare. Qualcuno ha potuto godere dei ritorni, ma non certo la maggioranza. Né tantomeno si è potuto contare su un posto di lavoro duraturo (sempre per molti naturalmente). E di questo – almeno a parole – tutti si lamentano e ne sono consapevoli.
Se il giano bifronte abita da queste parti, pur non avendo potuto scambiare due chiacchiere direttamente, ne ho sicuramente avvertito la presenza.
E il messaggio è chiaro: la prossima volta “fattilicazzitua”. Da oggi, questo blog, potrà contare su una nuova rubrica dal titolo #paesemeraviglioso. Mi spiace perché è anche il mio e la Puglia è davvero una regione da sogno. Grazie ancora a Paola Bisconti, Danilo Lupo, Antonio Nicola Pezzuto e a chi mi ha ospitato con cortesia e generosità come la Masseria Stali. E grazie alla Puglia, al suo sole meraviglioso e al suo mare limpido che mi ha regalato un assaggio di estate dopo un inverno milanese particolarmente uggioso.
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