Nel massimo gelo è stato fermato un blocco della centrale nucleare Zaporozhskaja in Ucraina che fa cambiare i solito flussi di energia.
di Evgeny Utkin (economista ed esperto di energia)
Ma niente paura. Nessun fuga radioattiva. La ragione reale può sembrare assurda, che i “collezionisti” di rottami metallici hanno segato un pezzo del traliccio (per poi venderlo per pochi soldi in discarica). Il traliccio è caduto, causando un incidente alla linea di trasmissione di alta potenza, e su tutta la linea di trasmissione. Per questo gli operatori della centrale nucleare Zaporozhskaja hanno dovuto fermare un blocco. Un storia grottesca per la sua assurdità e stupidità, e pure la natura ci ha messo del suo. Tutto è successo il 27 gennaio, alla vigilia del gran freddo (che ha portato più di 100 morti in Ucraina) e dell’ aumento del consumo elettrico e di gas.
Cosa è successo con il gas l’abbiamo visto.
Prima il gelo in tutta Europa e in Russia ha portato i consumi di gas a un picco massimo e Gazprom non è riuscita a mantenere i ritmi di aumento (ad esempio l’Ucraina stessa dichiarava 10 giorni prima di voler comprare dalla Russia 27 miliardi mc di gas nel 2012 ma in questi giorni prelevava a ritmi di 50).
In Italia lo sappiamo. Abbiamo dovuto ridurre le forniture di gas alle aziende che hanno contratti di tipo interrompibile, un’azione fin troppo preventiva. Invece con l’elettricità l’Ucraina se l’è cavata abbastanza bene. Anzi, esportava pure in Bielorussia e in Moldavia. A causa del blocco della centrale nucleare e del freddo, l’Ucraina ha dovuto interrompere le esportazioni in questi due paesi, ma anche chiedere aiuto alla Russia. E quindi dal primo febbraio la russa InterRao Ues ha portato l’elettricità all’Ucraina.
Sembra che l’Ucraina abbia riparato il guasto (non si sa se hanno preso i ladri), e ha ripreso a produrre elettricità a regime. Quindi non chiede più elettricità a Mosca e tra poco dovrebbe riprendere a venderla ai vicini di Minsk e Kishinev. Pochi giorni fa il premier ucraino Azarov ha detto che potrebbe essere d’aiuto a Gazprom: “Se Gazprom ha problemi con i clienti europei, noi possiamo ritirare meno gas, perché ne abbiamo ancora tanto nei nostri stoccaggi”. Gazprom non risponde perchè non ne ha bisogno. La storia di emergenza gas sta più sulla carta stampata che nella realtà
E in Italia? Pur avendo ancora circa 4 miliardi mc di gas negli stoccaggi non strategici (e altri 5 miliardi di strategici), abbiamo bisogno di passare all’ olio combustibile? Magari per far lavorare le centrali a olio( peraltro ferme per inquinamento) ma non per mancanza di gas (dalla Russia o da altra parte).
A chi conviene il falso allarme?
Una cosa è certa: dobbiamo renderci al più presto indipendenti da queste fonti di energia, l’unico futuro possibile, specie per noi italiani è il rinnovabile.