Da oggi “Bianco, rosso e green economy” e Solare Business, newsletter settimanale sul mercato fotovoltaico, uniscono le forze per raccogliere la voce di chi vive il fotovoltaico come utente. Il primo tema, su cui vi invitiamo ad esprimere i vostri pareri e a raccontare le vostre esperienze, sarà “il fotovoltaico e le banche“.
Quando si parla di finanziamenti da parte degli Istituti di credito alle fonti rinnovabili, in particolare al solare, le opinioni degli addetti ai lavori sono spesso discordanti. Infatti dando un’occhiata ai tanti Forum in Rete sull’argomento, i più lamentano il fatto che le banche chiedono garanzie di natura personale o ipotecaria e applicano tassi troppo elevati.
Se si visita invece un sito di una grande banca risulta che ottenere un prestito per costruire un impianto è estremamente facile. “Ottieni facilmente un finanziamento per l’impianto fotovoltaico per la tua impresa. Entra e scopri come usufruire dei contributi per il fotovoltaico e chiedere un finanziamento.….così recita l’offerta di una delle tante filiali sparse sul territorio italiano.
Il dato certo è che oggi la difficoltà di accesso al credito rimane uno degli ostacoli allo sviluppo del settore e, le ultime incertezze normative hanno ulteriormente aggravato la situazione. Come recentemente dichiarato dal presidente dell’ABI, Giovanni Sabatini: “la certezza delle regole per gli operatori chiamati a supportare questo comparto è fondamentale. Il cambiamento da III a IV conto energia ha messo in difficoltà non solo le imprese ma le banche stesse che si sono trovate progetti finanziabili che il giorno dopo non erano più tali”.
Nei prossimi giorni cercheremo di affrontare l’argomento presentando le iniziative in corso, le opinioni di grandi aziende del settore, degli operatori e di chi è ricorso al finanziamento delle banche per installare un impianto fotovoltaico in casa propria. Gli argomenti verranno selezionati dalla redazione e, eventualmente, pubblicati su Solare Business.
Raccontateci la vostra storia!
Potete leggere un approfondimento sul tema in un mio articolo pubblicato su il numero di dicembre di SolareB2B scaricandolo al seguente indirizzo http://www.solarebusiness.it/newsletter/SolareB2B-dic2011-hd.pdf
Nonostante la crise del sub-prime del 2008, sia i progetti finanziati in leasing che quelli finanziati in project finance hanno avuto un notevole sviluppo in Italia con il Secondo Conto Energia, in quanto un considerevole numero di banche ed investitori hanno visto nel Fotovoltaico un asset sicuro e comunque molto redditizio nel quale investire i loro capitali.
A dispetto degli elevati tassi di interesse raggiunti nel corso della prima metà del 2008, il finanziamento dei progetti fotovoltaici è letteralmente decollato nel corso dello stesso anno, acquisendo slancio nel 2009 con la correzione dei tassi di interesse e raggiungendo definitivamente il suo livello più elevato nel 2010, influenzato da un boom del settore che ha raggiunto circa il 2% del PIL del Paese.
Tuttavia, nel 2011 non solo il settore ma anche il mondo è cambiato.
• Il primo, per la conseguente approvazione del Quarto Conto Energia dopo circa 5 mesi di vita del Terzo Conto Energia che, visti i suoi drammatici tagli tariffari, gli effetti retroattivi e l’introduzione di una grossa complessità nel meccanismo di registro per ottenimento della tariffa, hanno portato a un problema tecnico di finanziabilità dei progetti durante la fase di costruzione e ad una inevitabile perdita di fiducia da parte degli investitori negli enti normativi. Paradossalmente, questo cambio di legge è stato approvato dopo due eventi di crisi del settore energetico con impatto globale, che avrebbero dovuto condurre ad un’azione esattamente opposta da parte del Governo: la crisi petrolifera scoppiata a Gennaio Nel Nord Africa e Medio Oriente e la crisi nucleare cominciata a marzo a causa del disastro di Fukushima.
• Il secondo, dovuto alla crisi del debito sovrano che ha gradualmente colpito i cosiddetti Paesi europei periferici, e recentemente ha raggiunto l’Italia che ha visto declassare il rating del suo credito.
Questa combinazione tra fattori specifici del comparto e macroeconomici ha chiaramente avuto un significativo impatto negativo sul settore fotovoltaico italiano e sul finanziamento di progetti di scala medio-larga, principalmente per le motivazioni che possono essere così riassunte:
• Le banche sono diventate sempre più relutanti nella concessione di finanziamenti per la fase di costruzione dei progetti, lasciando spazio solo ad investimenti full equity possibili soltanto per investitori con elevata liquidità e a finanziamenti in vendor finance da parte dei maggiori EPC contractor, come unica soluzione per portare avante i progetti;
• Gli investitori e le banche hanno modificato la propria percezione riguardo alla regolamentazione e al rischio Paese, richiedendo ritorni economici più alti per i progetti, spesso inconsistenti con l’introduzione di tariffe incentivanti più basse;
• I costi di finanziamento delle banche continuano ad aumentare e gli spread per il finanziamento dei progetti stanno crescendo di conseguenza;
• La complessità dei progetti e della strutturazione delle iniziative è aumentata sostanzialmente, portando a un minor numero di transazioni, più lunghe e più onerose.
Tale effetto comincerà ad emergere specialmente a partire dal 2012, periodo per il quale, come comunemente stimato da molte previsioni, ci sarà una drammatica riduzione della capacità installata del Fotovoltaico.
Ad oggi è un fatto che l’attività di finanziamento di progetti sia divenuta sempre più difficile, in maniera particolare nel Sud Europa. Inoltre, con i mercati che attualmente si stanno concentrando sul problematico referendum greco, che potrebbe avere un tremendo impatto su tutti i Paesi europei, è difficile immaginare che il sistema bancario in generale, e quello italiano in particolare, si riprendano improvvisamente e nel futuro immediato.
Tornando ancora una volta al caso italiano, un duplice problema richiede una duplice soluzione. Tutti sappiamo cosa aspettarci dalla crisi macroeconomica europea. Per quanto riguarda il comparto del Fotovoltaico, ciò che come minimo possiamo aspettarci dal Governo italiano, in merito al quadro normativo, è un passo indietro su alcune delle misure errate i cui risultati negativi cominciano ad essere chiari e la restituzione al mercato della stabilità e della fiducia, giustamente auspicati da tutti i player. Tuttavia, allo stato attuale, questo non sarà di tutto un lavoro semplice.